“La recente vicenda della composizione della lista per le imminenti elezioni provinciali costituisce soltanto l’ultimo di una serie di eventi che allarmano e indignano coloro che tengono alla vita del Partito Democratico di Sezze la quale, o è vita democratica, o non è”. E’ durissimo l’attacco che alcuni esponenti del Partito Democratico di Sezze rivolgono al segretario comunale e a quello provinciale (casualmente la stessa persona, Salvatore La Penna) per segnalare il grave momento di crisi che è culminato con l’esclusione di Enzo Eramo dalla lista per le prossime provinciali. In una lunga nota si legge: “Da mesi non è più stata convocata alcuna riunione degli organi del Partito; per la prima volta non è stata organizzata la tradizionale Festa democratica (o Festa dell’Unità); da ultimo, non si è avvertita la necessità che la composizione della lista per le elezioni provinciali passasse attraverso una fase di confronto che coinvolgesse i circoli. L’ultima riunione del Direttivo, in aprile, si concluse con l’impegno di procedere, al più presto, all’elezione di un segretario: da allora, siamo ancora in attesa di una convocazione che permetta di superare l’assurda situazione di un partito, il nostro, uscito vincitore dalle elezioni amministrative, artefice principale della straordinaria vittoria del sindaco Campoli, ridotto allo stallo e alla totale afasia sui principali problemi della vita amministrativa di Sezze che, pure, negli ultimi tempi, non sono di certo mancati. A cosa giova tutto questo? Soprattutto: a chi giova? E’ chiaro: soltanto a chi ha paura di un partito vivo che s’incontra, discute, riflette e decide. Un Partito morto, o moribondo, da rianimare soltanto in poche limitatissime occasioni, può essere utile soltanto a chi intende utilizzarlo per scopi che con il patrimonio di valori e progettualità di quel partito non hanno alcunché in comune. Se non c’impegnassimo a evitare tutto ciò, saremmo complici di un processo di svilimento della democrazia interna del Pd che non vuole fregiarsi di questo titolo soltanto nel nome. È per questo che i firmatari della presente lettera chiedono l’immediata convocazione del Direttivo del Partito Democratico di Sezze per discutere su questa improrogabile situazione e avviare le procedure che, eleggendo un nuovo segretario, permettano al Pd di tornare a ricoprire il ruolo di protagonista politico a cui elettori e iscritti lo chiamano. Soltanto il rispetto delle regole – conclude la nota – sempre e ovunque, può evitare l’arbitrio e anteporre gli obiettivi comuni a quelli personali”. A sottoscrivere il documento sono stati Loredina Macera, Giovan Battista Raimondi, Stefano Tartaglia, Vincenzo Rosella, Syria Molinari, Carla Carletti, Cinzia Ricci, Anna Rita Vertecchi, Giancarlo Loffarelli, Paola Di Veroli, Lorella Maenza, Walter Tufo, Giuseppina Rossi, Gabriella Tomei, Maurizio Leva, Orlando Santoro, Maurizio De Nardis, Arcangelo Gavillucci, Candido Di Mario, Valentina Ceci, Emiliano Campoli, Luigi De Angelis, Armando Cologgi e Valentino Bottoni.