Era il 17 dicembre 2007 quando uscì quel numero zero di Mondore@le. All’epoca non sapevamo davvero dove saremmo arrivati. C’erano entusiasmo, incoscienza, tanta voglia di raccontare il mondo che avevamo intorno e pochissime certezze. Ma c’era una cosa chiarissima: la passione. Da quel giorno sono successe tantissime cose. Abbiamo rischiato seriamente di dover chiudere, in più di un’occasione e per mille motivi. Abbiamo attraversato momenti difficili, superato ostacoli che sembravano troppo grandi, vissuto tensioni, arrabbiature, delusioni. Abbiamo fatto errori, abbiamo imparato, siamo cresciuti. Abbiamo cambiato tanto, ci siamo oggettivamente evoluti (e continueremo a farlo, fidatevi). Qualcuno, lungo il percorso, ha scelto altre strade. Ma Mondore@le non è mai stato solo un giornale. È stato un progetto collettivo, un’idea che si è trasformata in quello che 18 anni fa compariva tra le vostre mani, oggi sugli schermi dei vostri pc e dei vostri smartphone. Mondore@le è stato una scuola, spesso dura, ma sincera. Un posto dove si è imparato cosa significa lavorare insieme, rispettare le scadenze, difendere le proprie idee, accettare le critiche, migliorarsi ogni giorno.
In questi 18 anni ho avuto il privilegio di conoscere tantissime persone straordinarie, preparate, curiose, determinate. Persone che hanno messo tempo, energia e cuore in questo progetto. Insieme, probabilmente senza nemmeno rendercene conto, abbiamo contribuito a formare due generazioni di professionisti, cresciuti all’interno del giornale, che da qui sono partiti per costruire il proprio percorso umano e lavorativo. Guardandomi indietro, non vedo solo articoli, titoli o numeri raccolti. Vedo giorni e notti passati a lavorare, discussioni accese, risate, sogni condivisi, paure affrontate insieme. Vedo un pezzo importante di vita. Oggi, a distanza di 18 anni dal suo esordio, posso dirlo con convinzione e con un filo di emozione: ne è valsa assolutamente la pena. Ogni sacrificio, ogni fatica, ogni momento di incertezza. Se Mondore@le è ancora qui è grazie a chi ci ha creduto davvero. A chi c’è stato, a chi c’è ancora, a chi è passato anche solo per un tratto di strada ma ha lasciato qualcosa. E anche a chi, pur avendo preso altre direzioni, porta con sé un pezzo di questa storia. 18 anni dopo, con più consapevolezza, qualche ruga in più e la stessa passione di allora, non posso che dire: grazie Mondore@le. Grazie a tutte le persone che lo hanno reso possibile.


