Archiviata la complessa e faticosa pratica iniziata qualche mese dopo l’insediamento e conclusasi con l’approvazione da parte della Corte dei Conti di un piano di riequilibrio che, di fatto, evita al Comune di Sezze di finire in dissesto e, tra le altre cose, salva dalla chiusura la Servizi Pubblici Locali, per l’ente si è sicuramente aperta una nuova fase e legittimamente gli amministratori locali hanno raccolto gli sforzi messi in campo per evitare quello che sembrava un disastro annunciato. Ma non è tutto oro quello che da lontano sembra luccicare e le parole del sindaco Lidano Lucidi, che nell’ultimo consiglio comunale ha riepilogato la situazione, hanno lasciato perplessi. Il primo cittadino nelle sue comunicazioni all’assise ha detto esplicitamente che i tre anni trascorsi a trovare una soluzione per gli incancreniti problemi finanziari che avrebbero portato ad alzare bandiera bianca sono stati lunghi ed estenuanti, arrivando anche a sottolineare come per lui la decisione della Corte dei Conti di accettare il piano di riequilibrio dell’ente rappresenti anche un momento di arrivo, personale e da amministratore locale. Un vero e proprio fulmine a ciel sereno ma che trova un senso se si guarda alla questione con l’attenzione che meriterebbe. In questi 3 anni dal suo insediamento il sindaco Lucidi è stato (forse anche per alcune scelte strategiche messe in campo all’inizio della consiliatura), una sorta di punching-ball, prendendosi responsabilità (e molto spesso anche accuse) per seguire il risanamento dell’ente senza il quale l’ente sarebbe andato in dissesto finanziario e quindi senza prospettive per il futuro. Da una parte, infatti, il sindaco si è trovato ad avere la forza di affrontare personalmente le questioni sulle quali aveva incentrato la sua azione amministrativa, ma dall’altro lato è stato spesso preso di mira da critiche anche molto pesanti. È per questo motivo che, leggendole con attenzione, quelle parole di Lucidi non stupiscono più del dovuto. Lo stesso sindaco, in camera caritatis e in più occasioni, aveva lasciato intendere che nel 2026 avrebbe potuto rinunciare a cercare la scalata al secondo mandato, ma adesso la situazione cambia radicalmente e lo stesso sindaco sembra consapevole che l’occasione di lasciare il timone di comando potrebbe essere utile ed anche efficace, sia in caso di sua ricandidatura sia nel caso dovesse tornare alla vita prima dell’ottobre 2021. Il sindaco Lucidi, comunque, uscirebbe vincitore da una sfida mastodontica avendo non solo risanato i conti dell’ente, evitato il fallimento della SPL, chiuso il piano di recupero del cimitero (ha tenuto per sé la delega ai servizi cimiteriali dopo lo scandalo di qualche anno fa), quasi raddoppiato in 3 anni la percentuale di raccolta differenziata, avviato una serie di opere pubbliche e altre in procinto di partire. Chi ci garantisce che abbia tutta questa voglia di riprendere a scalare un’altra montagna? Fantapolitica? Probabilmente. Ma qualcosa dalle parole del sindaco traspare nitidamente avendo affermato che non si preclude alcuna strada e che nulla è scontato sul suo futuro.