Comincia oggi a Sezze la 3a Rassegna “Storie di storia” ideata da Giancarlo Onorati, Luigi Cappelli, Dario Petti e Franco Vitelli presidente dell’associazione “Quincunx” nella cui suggestiva sede, uno spazio d’età medievale, sito in via della Libertà 24, si terranno i quattro incontri della manifestazione. La rassegna “Storie di Storia” è un viaggio nella conoscenza del Novecento del territorio pontino e lepino dove trovano spazio significativi percorsi di ricerca. Il primo appuntamento, oggi pomeriggio (domenica 9 febbraio) alle ore 18:00, sarà con il giornalista Emilio Drudi per presentare il suo nuovo libro Non ha dato prova di serio ravvedimento, una ricerca sugli ebrei perseguitati nella provincia di Latina negli anni 1938-1944, edito dalla casa editrice Giuntina. Ad introdurre la serata il prof. Giancarlo Onorati. Come si può leggere dalla scheda di presentazione del libro: “Tra il 1938 e i giorni della liberazione, alla fine di maggio del 1944, sono una quarantina gli ebrei schedati a Littoria e nella sua provincia in base alle leggi razziali. Quando si fa riferimento all’area pontina in quegli anni, prevalgono sempre temi come il prosciugamento della palude, l’appoderamento, la nascita delle città nuove. Poco emerge del fatto che in realtà l’Agro Pontino si è rivelato un laboratorio per creare il “nuovo italiano fascista”: l’italiano “rurale, procreatore e soldato” funzionale al nuovo ordine vagheggiato da Mussolini. Un “ordine” nel quale non c’era posto per gli ebrei. È stato automatico, così, cancellare immediatamente questi ebrei pontini dalla vita civile e sociale della “provincia del duce”. Anche quando magari erano arrivati da lontano, appena pochi anni prima, proprio attirati dal “mito” della bonifica e di Littoria. Sparsi in diversi centri, le leggi razziali li hanno isolati e ne hanno travolto l’esistenza, facendoli diventare di colpo “diversi” e relegandoli in un ghetto dove le mura e i cancelli erano i divieti e le discriminazioni, le proibizioni e le prepotenze continue. Unico barlume di speranza, in questo contesto tenebroso, qualche gesto di solidarietà individuale, dettato da amicizia e frequentazioni abituali, specie nei paesi dove la presenza degli ebrei era più antica. Il libro racconta lo sconvolgimento a cui, a partire dal 1938, sono stati condannati questi 40 tra uomini, donne e ragazzi, nel loro vivere quotidiano e poi, dopo l’8 settembre 1943, quando è cominciata la “caccia all’ebreo” da parte dei tedeschi e dei fascisti di Salò, i mesi passati alla macchia, ogni giorno con il terrore di essere scoperti, arrestati, destinati a morire nei campi di sterminio. Se nessuno di loro è stato assassinato è soltanto grazie all’aiuto di pochi amici fidati e a una serie di circostanze fortunate. Di ognuno viene seguita l’avventura personale anno dopo anno, con l’obiettivo però di fondere insieme le varie vicende e arrivare a un racconto corale. Capace magari di superare la realtà locale per diventare una storia tout court della persecuzione degli ebrei in Italia”. Gli altri appuntamenti, sempre di domenica, si terranno il 23 febbraio con la presentazione del volume curato da Fausta Cantarano Sezze e il suo monumento ai caduti 1915-1930, introdotto da Giovanni Pesiri, il 9 marzo con il volume di Luigi Cappelli Storia dell’amministrazione di Sezze: 1944-1954, presenta Dario Petti con l’intervento di Laura Masella, infine il 16 marzo con Antonio Polselli e il suo Latina bene comune, presentato da Giancarlo Onorati.