“Affrontate quest’anno scolastico con coraggio, con determinazione, ma anche con la passione e l’entusiasmo che vi caratterizza a questa età. Non arrendetevi alle difficoltà perché inevitabilmente si incontreranno degli ostacoli, ci saranno dei momenti difficili ma questo fa parte della vita in generale. Impegnatevi e fate in modo che ogni piccolo ostacolo possa aiutarvi a crescere. Auguro un buon anno scolastico a tutta la comunità. Credo molto nell’idea di scuola come comunità scolastica, quindi è importante che ci sia coesione tra tutti i componenti: genitori, docenti, personale Ata e studenti. Soltanto una comunità unita e coesa può accogliere al meglio i ragazzi e far sì che si lavori in un clima sereno e collaborativo”. È l’augurio che la Dirigente Scolastica del Liceo Classico “Dante Alighieri” di Latina, Michela Zuccaro, ha rivolto ai suoi studenti in vista del loro ritorno sui banchi per il nuovo anno scolastico.
Con i suoi 610 studenti che stanno per varcare le porte dell’anno scolastico 2024/2025 e le sette classi quinte che dovranno vedersela con la prova di maturità, il liceo classico “Dante Alighieri” rappresenta da sempre il punto di riferimento della cultura umanistica nel capoluogo pontino. Ma il “Dante Alighieri” non è solo dedicato agli studi umanistici in senso stretto perché l’istituto vanta un’offerta formativa che mira a preparare i suoi alunni ad affrontare qualsiasi percorso universitario, da giurisprudenza a medicina.
Quanti sono gli iscritti quest’anno?
“Il numero degli iscritti si è mantenuto stabile e questa è una buona notizia per noi perché le iscrizioni al liceo classico sono in calo. Noi cerchiamo di mantenerci per quanto possibile, è l’unico liceo classico della città, un punto di riferimento culturale e cerchiamo di fare il possibile per non perdere le iscrizioni”.
Che offerta formativa offrite ai vostri alunni?
“Ci sono delle lezioni di corso ordinario, però con il potenziamento di arte: oltre al curriculum stabilito a livello ministeriale i ragazzi del biennio fanno settimanalmente un’ora in più di storia dell’arte. Poi ci sono diverse curvature: il percorso “Cambridge” che prevede lo studio di alcune discipline alcune discipline in lingua inglese con un’insegnante madrelingua. Quest’anno abbiamo avviato poi due sezioni dell’indirizzo biomedico, con l’aggiunta all’offerta del curriculum ordinario di alcune discipline come anatomia, chimica medica, insomma più specifiche per preparare i ragazzi ad affrontare il test della facoltà di Medicina e Chirurgia. Abbiamo anche una convenzione con l’Ordine dei Medici di Latina per cui alcuni ragazzi seguono delle lezioni tenute proprio dai medici. Quindi un percorso completo per chi vuole scegliere le professioni sanitarie. Infine abbiamo l’indirizzo giuridico economico che invece prevede lo studio del diritto (diritto privato, diritto pubblico, diritto costituzionale) e che prepara maggiormente i ragazzi che si orientano verso i percorsi giuridici.
Quali sono gli sbocchi professionali che l’istituto offre?
“Il liceo classico ovviamente prepara i ragazzi ad affrontare l’università; perché non è un tecnico, né un professionale che abilitano a una determinata professione. Fornisce quelle competenze che sono necessarie per qualsiasi percorso universitario, non a caso i nostri diplomati si iscrivono anche a facoltà come ingegneria o economia e non necessariamente proseguono gli studi in lettere classiche o lettere moderne. Questa è una cosa che ripeto molto spesso agli open day, perché dà una preparazione corposa e importante, a 360 gradi. Soprattutto fornisce quelle competenze quali il pensiero critico, per esempio. Insomma permette una preparazione solida e i ragazzi possono affrontare qualsiasi percorso”.
Com’è stata la situazione post-covid, come avete l’avete affrontata?
“Per quanto riguarda l’organizzazione devo fare una premessa: questo è il mio secondo anni qui; quindi, quando sono arrivata lo scorso anno la pandemia era già alle nostre spalle per fortuna. Quello che ha lasciato però è molto disagio. Sto toccando con mano che molti ragazzi che adesso frequentano il quarto e il quinto anno hanno vissuto la pandemia proprio nel passaggio nel passaggio dalla preadolescenza all’adolescenza vera e propria, magari nel passaggio dalla scuola media a quella superiore e questo ha portato anche delle conseguenze non sempre positive. Ci sono difficoltà legata all’apprendimento che in questi anni si sta vedendo perché, per quanto la didattica digitale integrata sia stata importante avendo sostituito durante il lockdown le lezioni a scuola, chiaramente non ha potuto farlo completamente. E poi, soprattutto, il disagio: questi adolescenti sono stati isolati ed è molto importante per loro il confronto con i coetanei. Questo ha portato ad avere dei problemi legati alla socializzazione. Piano piano li stiamo superando, tant’è che una delle prime cosa che ho fatto è stato individuare uno psicologo che potesse supportare i ragazzi anche nella gestione dei disagi di ogni genere, dai problemi scolastici al rapporto con insegnati e compagni”.
Parlando del fenomeno della dispersione scolastica, l’avete riscontrato nell’istituto e, nel caso, in che modo lo affrontate?
“Non particolarmente, perché i ragazzi che si iscrivono al liceo classico in genere sanno che è un istituto che impegna e questo fa sì che ci sia una sorta di selezione anche nella scelta, per cui ci deve essere una forte motivazione. A volte non ce la fanno, perché le discipline non sono facilissime da studiare e da digerire, soprattutto il primo e il secondo anno. Noi organizziamo fin da subito i corsi di recupero e di potenziamento: in particolare da ottobre iniziano i corsi di potenziamento della grammatica italiana che è un corso fondamentale per dare ai ragazzi le basi per lo studio di latino e greco. E poi organizzeremo dei corsi ad hoc con dei fondi che ci sono stati erogati dei fondi dal piano PNRR per il contrasto alla dispersione”.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.