«In data 23 maggio 2023, quindi circa un anno fa, veniva segnalata da diversi cittadini una vistosa crepa sul muretto di contenimento del canale Bufalara che è un’importante snodo idraulico che dal lago di Caprolace si immette nel mare».
Così in una nota il consigliere Maurizio Lucci a seguito della pubblicazione della determina sull’Albo Pretorio del Comune di Sabaudia dopo un anno dalla prima segnalazione di rottura spalletta Canale.
«In qualità di Consigliere mi affretto ad accertare di persona la gravità della situazione, acquisisco la documentazione fotografica e inoltro la segnalazione agli Uffici Comunali in quanto era necessario e urgente intervenire con tempestività per mettere in sicurezza la spalletta scongiurandone il crollo».
«La mia segnalazione di Consigliere Comunale cade nel vuoto e poco meno di due mesi dopo la spalletta crolla trascinandosi parte della duna – prosegue Lucci – Presento quindi un’interrogazione d’urgenza all’attenzione del Consiglio Comunale a risposta del Sindaco, che per legge è responsabile della salute ed incolumità pubblica, ma non ricevo alcuna risposta soddisfacente, anzi viene minimizzata la gravità di quanto successo e delle ancor più gravi conseguenze in caso di inerzia nascondendosi dietro a rimpalli di responsabilità.
Passano ancora mesi di totale inerzia, con la duna che continua a franare dal lato del cedimento a causa di mareggiate e del maltempo mentre il Sindaco Mosca a novembre 2023 a mezzo stampa continuava a sollecitare la Regione a intervenire.
Oggi, a un anno di distanza dalla prima segnalazione, sull’Albo Pretorio viene pubblicata la determinazione n°960 registrata in data 09/05/2024 con cui il Comune di Sabaudia, e quindi non altri enti, si deve attivare per l’intervento di riparazione e ricostruzione di tratto della sponda sud del Canale Bufalara con prestazioni di progettazione, direzione dei lavori, contabilità , coordinamento sicurezza in fase di esecuzione incaricando un tecnico consulente per un importo complessivo di oltre 7000 euro.
Un intervento di somma urgenza nel 2023 inizia a un anno di distanza l’iter per la sua sistemazione che si concluderà presumibilmente nel 2025 con inevitabile notevole aggravio di costi e oneri a carico delle casse pubbliche».
«Voglio chiudere con due considerazioni – conclude il consigliere – una di ordine politico e una amministrativa. Ribadisco che l’ottusità amministrativa dal rispedire costantemente al mittente le segnalazioni puntuali e le osservazioni pertinenti che si rivelano fondate è indice di mancanza di rispetto prima di tutto verso la città che si governa e di arroganza inconcludente. Poi vorrei sottolineare che attivarsi dopo un anno di inerzia volontaria e quindi colpevole comporta un aggravio di costi sulle casse pubbliche che quantificherò segnalandolo alla Corte dei Conti perché il criterio dell’economicità è un principio cardine e fondamentale dell’azione amministrativa nonché dovere di chi è chiamato a esercitarla».