Mancano poche ore all’edizione 2025 della Sagra del Carciofo di Sezze e l’intera comunità setina è in fibrillazione per uno dei suoi eventi più caratteristici che quest’anno sarà celebrato in due giornate. Un programma ricchissimo quello che sarà offerto tra domani e domenica, che mischia gli appuntamenti istituzionali con momenti di folklore e convivialità; pensato per rispondere a tutte le esigenze e fascia d’età per far sì che l’intera comunità possa godere a pieno della manifestazione. Tra gli appuntamenti in programma ci saranno anche la presentazione del libro “La Cucina al Tempo dei Caetani” che si terrà sabato 12 alle ore 18 presso il Museo Archeologico e la premiazione del progetto “Giovani e Impresa – Il cibo nella terra del mito. Talenti da coltivare”. In qualità di partner di quest’ultimo progetto e moderatrice della presentazione del volume, abbiamo scambiato due chiacchiere con la giornalista Tiziana Briguglio, per avere maggior informazioni su questi due appuntamenti.
“La Cucina al tempo dei Caetani”: di cosa parla questo libro?
“Il volume è uno spaccato di storia di quello che è stata la cucina in provincia di Latina tra Medioevo e Rinascimento; quindi sono 300 anni di storia del nostro territorio che vengono riproposti attraverso quelle che sono state le politiche attuate dalla famiglia Caetani. È un’occasione importante per un territorio “nuovo” come quello della città di Latina per capire l’origine dei piatti che sono arrivati fino a noi oggi. Un felicissimo spaccato storia, realizzato grazie anche agli statuti comunali che vengono diffusi dalla famiglia Caetani perché sono proprio loro che per primi dettano le regole di come coordinare la vita cittadina. E poi un’altra cosa: quest’anno ricorrere il “Giubileo della speranza” ma pochi però sanno che il Giubileo è stata inventato da Bonifacio VIII, che apparteneva appunto alla famiglia Caetani e che attraverso l’editto di Anagni del 22 di Febbraio del 1300 dà il via al primo Giubileo della storia, un percorso che porta riappropriarsi del di quello che è un Dio introspettivo che è all’interno di noi”.
E per quanto riguarda i piatti?
“Ci sono tanti piatti che risalgono al periodo storico di riferimento, alcuni dei quali con i carciofi. Gli statuti Comunali di Sezze sono molto importanti perché si evincono diverse cose come la convivenza tra la comunità cristiana, mussulmana ed ebrea mostrando l’influenza che gli arabi e gli ebrei hanno avuto nella nostra cucina. Perciò ci sono dei piatti fondamentali per la nostra tradizione che fanno capo a culture differenti dalla nostra. E poi la palude che si scoprirà essere non una disgrazia ma una risorsa perché permetteva il sostentamento di tutte le popolazioni, soprattutto quelle che erano sui monti, perché all’interno della palude si pescava e il pesce diventava fonte di commercio con Roma”.
Ce ne sono alcuni legati a Sezze?
“Ovviamente i carciofi sono presenti. Poi ci sono queste paste fatte di acqua e farina come le “sagne” che venivano servite con i fagioli”.
Per quanto riguarda “Il cibo nella terra del mito”?
“È un progetto molto importante che coinvolge 14 partner privati e 9 Comuni della provincia con il Comune di Latina capofila. Abbiamo risposto a un bando di Anci che promuoveva attraverso un finanziamento la promozione di nuove start up con a capo di giovani sotto i 35 anni. In risposta al bando sono arrivate 36 domande. Venti ragazzi sono stati accompagnati alla nascita di 7 start up; lo scorso dicembre ne sono state scelte due alle quali è andato il finanziamento di Anci di 78mila euro per avviare nuove attività”