Con la fine dell’anno solare è nuovamente tempo di bilanci per l’amministrazione guidata da Sergio Di Raimo e se gli equilibri tra le entrate e le uscite finanziarie dell’Ente lepino paiono tutt’altro che armoniosi, a destare ancor più preoccupazione è l’instabilità degli equilibri che governano i rapporti tra la maggioranza e il primo cittadino, con l’ultima seduta di consiglio comunale che ha lasciato pochi dubbi in merito alla presenza di una forte spaccatura tra le principali forze che guidano la città. Il casus belli, questa volta, è l’opportunità di indire una gara d’appalto per l’affidamento del trasporto pubblico locale, attualmente appannaggio della ditta Baratta srl. Da una parte Sergio Di Raimo, fermamente convinto della necessità di procedere con la gara e dall’altra i suoi consiglieri che, poco prima di discutere il menzionato punto all’ordine del giorno, imbracciano le giacche e abbandonano l’aula facendo venir meno il numero legale utile per la validità della seduta. Un chiaro segnale, a detta degli esponenti di minoranza, tra cui spicca un furente Bernasconi, della mancanza di unità d’intenti tra il sindaco e i consiglieri che (presumibilmente) lo sostengono. Dal canto suo, il primo cittadino al termine della seduta ha chiarito che, qualora il punto sull’affidamento del trasporto pubblico, di fatto rinviato al consiglio di domani, non dovesse trovare l’ok della massima assise neanche in seconda convocazione, sarà lui stesso ad avere cura di emanare un’ordinanza di proroga del servizio, per continuare a garantire la mobilità urbana ai cittadini. Un episodio, quello di ieri, in parte annunciato, specie in considerazione dei malumori che già nel corso della riunione di maggioranza di venerdì si sarebbero tradotti in accesi faccia a faccia proprio sul tema del trasporto pubblico ma, anche a voler prescindere da ogni speculazione di sorta, l’idiosincrasia dei consiglieri di maggioranza verso alcuni indirizzi del primo cittadino si era palesata, in maniera più o meno evidente, già in diverse occasioni, fino a portare, solo pochi mesi fa, il sindaco a rassegnare le proprie dimissioni e, sebbene il bilancio consolidato sia stato approvato senza colpo ferire dall’unanimità degli esponenti di maggioranza, la sensazione è che Di Raimo, giunto ormai al giro di boa di questo mandato, debba iniziare a trarre anche altri tipi di bilanci, chiedendosi, ad esempio, di quanta fiducia effettivamente goda tra i suoi.
Francesca Leonoro