Dopo il consiglio comunale di mercoledì scorso, in cui sono state approvate le aliquote di Iuc, Tasi e Tari, a prendere la parola è il Meetup dei Grillini di Sezze, che criticano pesantemente l’operato della minoranza consiliare. In una nota redatta dal gruppo si legge: “Nell’ultimo consiglio si è deciso che tutti dovremo pagare il doppio delle tasse comunali che abbiamo pagato sinora, per finanziare servizi del calibro della Sacra del carciofo (30 mila euro) e la processione del venerdì santo (30 mila euro). Visto che i servizi basilari che questo Comune dovrebbe offrire sono stati scordati dai più si può anche tralasciarli. Ma che questa maggioranza, per quanto arruffata e litigiosa, si ritrova compatta ed unita attorno alle porcherie di cui tutti pagheremo lo scotto tramite bollettino postale intestato SPL o A&G, ancora non si capisce bene, ciò che ci ha colpito è stato il comportamento delle opposizioni. Una volta – prosegue la nota – l’opposizione combatteva, provava a modificare la proposta della maggioranza, a migliorarla, a capire dove la maggioranza avrebbe potuto cedere. La differenza tra noi e loro (inteso come eletti in Comune) sta tutta qui. Noi non eletti avremmo dato l’anima per sedere in consiglioe cercare di mandare all’aria il piano della maggioranza. in tutti i modi possibili immaginabili. Emendamenti, riunioni dell’Ufficio di Presidenza, questioni sospensive, votazioni a raffica. Loro invece nulla. Come se fossere stati al bar, nessuna differenza, tante parole contorniate da nulla. Zero questioni sollevate, zero emendamenti su un qualcosa che distrugge quel poco che rimane di Sezze e di economia. E’ vero – prosegue la nota – che è facile criticare per chi sta fuori, ma è anche facile chiedere, informarsi e non rimanere sbigottiti. Insomma, tra consiglio e le chiacchiere da bar nessuna differenza. L’opposizione non è riuscita a presentare neanche un documentino da sottoporre all’attenzione del consiglio. Non pretendiamo di insegnare politica a persone navigatissime che da soli 15 anni siedono in consiglio, anche se cose da insegnare ne avremmo, ma ci accontenteremmo di insegnare l’italiano e leggere il regolamento comunale e non seguire le chiacchiere da bar. Riassunta tutta in questa frase, e se non ci fosse da piangere staremmo schernendo tutti quanti per una tale mostruosità. Buona aliquota massima – conclude la nota – a tutti gli abitanti del paese, chi avete votato lo sospettavamo che non avesse a cuore l’avanzamento sociale del paese, ma non credevamo che gli fosse reso così facile farlo da quelli che tutti abbiamo finora, a torto, indicato come opposizione”.
Simone Di Giulio