Momenti di tensione questa mattina nel consiglio comunale di Sezze, quando una mozione sulle cosiddette quote rosa spacca l’assise tra favorevoli e contrari e, soprattutto, apre un solco tra il Partito Democratico (che in blocco boccia la proposta) e una parte della maggioranza capeggiata dai consiglieri Brandolini e Di Palma. La mozione fa riferimento all’attuale normativa, che prevede un 40% destinato alle donne negli enti e nei consigli di amministrazione delle società pubbliche. A distanza di due anni dall’insediamento e nonostante alcune modifiche all’organico della giunta, Campoli non ha mai considerato l’obbligo di legge e la mozione firmata da sette consiglieri (Brandolini, Di Palma, Zarra, Lombardi, Polidoro, Roscioli e Ciocca) aveva proprio lo scopo di dirimere questa incongruenza rispetto alla legge e allo stesso Statuto del Partito Democratico, che sull’argomento è chiaro ed esaustivo. Ma in aula le cose sono andate diversamente. Ciocca, nonostante avesse firmato la mozione, ha espresso il suo parere negativo, così come Luciana Lombardi, per l’occasione presidente del consiglio comunale in sostituzione di Sergio Di Raimo. Proprio sull’assenza del rappresentante dell’ala critica del Pd si è espresso pesantemente Serafino Di Palma, che ha in più occasioni sollecitato il sindaco ad un atto coraggioso che gli permetta di governare la città senza condizionamento alcuno, sopratutto sa esponenti del suo partito. Alla fine la votazione ha clamorosamente bocciato la mozione, che ha ottenuto solo il voti favorevoli di Brandolini, Di Palma e Reginaldi (anch’egli durissimo nei confronti della maggioranza), mentre tra assenti e contrari si è potuta evidenziare la presa di posizione del Pd, che non ha evidentemente gradito quella che ai più è sembrata una forzatura. Gli stessi firmatari della mozione non hanno nascosto la loro intenzione di ricorrere al Tar per far valere un diritto sancito dalla legge. Ma da un punto di vista prettamente politico si è evidenziata la frattura all’interno della maggioranza, che potrebbe addirittura peggiorare quando in consiglio tra qualche settimana arriverà la discussione sulla situazione della SPL Spa.
Simone Di Giulio
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