Torna, a Priverno, il teatro amatoriale in dialetto. Ancora una volta a portare il vernacolo privernate sulla scena è Anna Maria Scampone. E lo fa con una pièce davvero divertente: “Oglio, caciotte… i carciofole”. La commedia, scritta e diretta da Anna Maria Scampone, si svolge in un atto unico, in un alternarsi di scenette esilaranti che mettono al centro le vicende delle donne di Priverno che andavano, fino ad una trentina di anni fa, a Roma a vendere semplici prodotti di produzione locale: carciofi, caciotte, uova, broccoletti e quant’altro. La commedia parte, dunque, dai ricordi, da questo materiale prezioso, custodito nella memoria di nonne, zie e mamme dei privernati. Gli episodi prendono spunto da vicende vere, rivisitate in chiave comica da Anna Maria Scampone e realizzano uno spaccato abbastanza verosimile di un passato lontano, ma non ancora perso. A cimentarsi nella ricostruzione scenica di quegli anni e di quelle esperienze è la Pro Loco e il gruppo teatrale “Purpurin” e a calcare la scena sono le insegnanti della scuola primaria e della scuola dell’infanzia dell’Istituto comprensivo “Don Andrea Santoro” di Priverno che, tra una risata e una battuta, si sono scoperte attrici a tutti gli effetti. Lo spettacolo, in programma il 20 marzo prossimo al teatro comunale di via Domenico Marzi, patrocinato dal Comune di Priverno, è a supporto del progetto di recupero e restauro dell’Organo “Thomas Vayola 1847” che si trova nella chiesa di Santa Maria del Suffragio del centro collinare lepino, meglio nota come la chiesa del Purgatorio. Infatti, la rappresentazione teatrale è inserita nell’ambito della manifestazione “I suoni dell’attesa”, organizzata dal Comitato per l’Organo Italiano, rappresentato dai maestri Riccardo Maccarrone, presidente, Maria Violanti, Enrico Angelini, Orlando D’Achille e Lucia Pietrantoni.
Mario Giorgi