Arriva un punto (probabilmente definitivo) sulla questione delle Primarie in casa del Partito Democratico di Roccagorga. A metterlo il sindaco uscente Carla Amici e il segretario della locale sezione Erasmo Spaziani, che nel corso di una conferenza stampa conclusasi qualche ora fa hanno cercato di spiegare le ultime vicende su un caso che è arrivato addirittura sui tavoli della sede nazionale di via del Nazareno. Intanto il sindaco ha tenuto a confermare la veridicità dell’intervento sulla questione Primarie da parte di Luca Lotti, braccio destro del segretario Matteo Renzi e membro della direzione nazionale del Pd. Carla Amici ha confermato, documento alla mano, che Lotti ha risposto ad una sua mail nella veste ufficiale di membro della direzione Pd: “Non sono amica di Lotti su Facebook – ha precisato il sindaco uscente – e la sua risposta è arrivata a nome della direzione del partito, non personale. Di questa situazione, proprio per evitare speculazioni, è stato inviato tutto il materiale al presidente provinciale del partito, Maurizio Mansutti, e al segretario provinciale Salvatore La Penna”. Da un punto di vista squisitamente tecnico, poi, sia Carla Amici che Erasmo Spaziani hanno tenuto a precisare che la richiesta di Primarie presentata nel mese di ottobre dal gruppo di Osservatorio Democratico (con il 37% del consenso dei tesserati) era priva del nome indicato come competitor del sindaco uscente, quindi, probabilmente, non valida. Nel suo lungo ed estremamente accorato intervento il segretario comunale Erasmo Spaziani ha avanzato dubbi sulla validità delle 500 firme raccolte a sostegno della candidatura di Scacchetti, faldone non reso pubblico dai responsabili di Osservatorio Democratico ma portato direttamente all’attenzione della segreteria nazionale del partito. Spaziani ha inoltre precisato quale sia stata la volontà della segreteria comunale sulla questione Primarie, affermando: “La segreteria non è mai stata favorevole all’utilizzo di questo strumento in questa occasione, perché convinta della validità del lavoro svolto in questi cinque anni dal sindaco e dalla sua squadra di governo e altrettanto convinta che questo lavoro debba avere una continuità. Non avremmo votato favorevolmente nemmeno se i due avversari fossero stati concordi nel volere le Primarie. Poi ci saremmo rimessi alle decisioni dei vertici del partito, qualora avessero deciso di commissariare la nostra segreteria”. Insomma punti di vista chiari, senza dietrologie, almeno da un punto di vista squisitamente formale. In chiave politica, invece (anche se nessuno lo ha detto apertamente), sono stati avanzati dubbi sulla possibilità che le Primarie potessero essere svolte senza alcun tipo di condizionamento da fattori esterni. Chiaro riferimento ad un avversario che potrebbe ‘scegliere’ (a Primarie aperte a tutti) il proprio rivale nella corsa alla carica di primo cittadino. Quella che è emersa chiaramente, però, è la sensazione di un partito allo sbando, in cui ognuno accusa l’altro di personalismi, quando invece bisognerebbe guardarsi in casa propria e concentrarsi su una campagna elettorale che già sarebbe dovuta entrare nel vivo. Dal canto loro il gruppo dei ‘renziani’ minacciano di proseguire la battaglia. Intanto il 26 maggio si avvicina e Carla Amici sa che potrebbe correre senza il supporto di un’ala del partito che, consistente o meno, potrebbe condizionare l’esito finale della tornata elettorale.
Simone Di Giulio