Anche se l’attenzione in questi ultimi tempi è catalizzata dalla cronaca, Maenza si sta avvicinando a grandi passi verso la tornata elettorale che a Maggio decreterà il successore del sindaco Francesco Mastracci. Le forze in campo sono tante anche se gli equilibri finali, o meglio gli schieramenti di partenza, ancora non sono chiariti. Quello che sembra, è che sebbene adesso i galli a cantare siano tanti, alla fine si assisterà ad una competizione a due. Un candidato di centrodestra che proverà a raccogliere il testimone del sindaco uscente, in candidabile in quanto reduce da due mandati consecutivi, e uno di centrosinistra che dovrebbe venir fuori da consultazioni primarie di coalizione. Sebbene il Partito Democratico provi a fare la parte del leone avanzando una candidatura unica al suo interno, sembra però che per essere il candidato di una nascente coalizione di centro sinistra, dovrà passare attraverso delle consultazioni primarie che si preannunciano combattute. Del resto le forze in campo in questo caso sono davvero agguerrite visto che tra civiche e riflessi di partiti ufficiali, non mancano i competitor. Varie riunioni che hanno avuto luogo non hanno portato ad una soluzione unica e quella di una consultazione primaria rimane la soluzione più logica e probabilmente più giusta. Oltre al PD, che potrebbe avanzare il nome escluso alle passate elezioni da un cavillo burocratico, ovvero quello di Paola Cacciotti c’è la componente capitanata dall’ex sindaco Alessandro Pucci che si rifà a Rifondazione Comunista ma che, come alle passate lezioni, non dovrebbe avere velleità per la poltrona di primo cittadino. C’è Sel, presente in paese con una sede e con più di qualche iscritto, ma anche loro paiono propendere per offrire il loro appoggio più che avanzare un candidato proprio. Poi ci sono le forze civiche, su tutte il Movimento per Maenza, realtà consolidata e presente già in varie iniziative e che, forte della gioventù di molti dei suoi iscritti, oltre che mosso da gran voglia di fare, pare propenso a proporre un proprio candidato che sarà preso al vaglio anche da altre due correnti civiche individuabili in Amore per Maenza e Maenza nel cuore sempre che non decidano queste di provare anche loro ad avanzare una candidatura. Infine c’è la corrente dei socialisti che ancora è incerta se appoggiare il PD o provare la corsa propria. Il tutto a creare un ventaglio che prospetta primarie di coalizione con un minimo di due candidati ed un massimo di quattro da cui uscirà lo sfidante al candidato di centrodestra che dovrebbe invece essere unico e, voci di corridoio degli ultimi tempi, lo danno esterno rispetto alla squadra di governo attuale. Da valutare infine la posizione dell’attuale opposizione consiliare che potrebbe dividersi da una parte conciliando la frattura con l’attuale maggioranza e dall’altra, volgendo verso la parte opposta.
Luca Morazzano