Per presenze registrate e anche per capacità di mettere in mostra le sue bellezze, quella che viene chiamata la Parigi dei Lepini. rappresenta il modello di riferimento per il turismo dei Monti Lepini. Nel corso degli anni, Sermoneta si è costruita una fama legata al mondo del turismo che risulta essere del tutto meritata. Sermoneta è Bandiera arancione per il turismo, titolo conferito dal Touring Club Italiano, e Destinazione Europea D’Eccellenza riconosciuta dal Ministero del Turismo. Proprio il piccolo centro caetano infatti, rappresenta una perla incastonata nei lepini e ogni anno attrae migliaia di visitatori. Fare un normale giro per le vie del centro storico è come compiere un viaggio nel tempo visto che a livello architettonico, il paese ha conservato l’aspetto di una borgata medievale con tanto di torrioni in pietra, mura di cinta, scorci tipici e l’imponente castello. Proprio il castello, adibito negli anni a museo, vanta una storia pluricentenaria in quanto la sua origine risale al secolo XIII quando gli Annibaldi costruirono una Rocca di importanza strategica per la vicinanza con la Via Appia ed il Mar Tirreno. La corte della Rocca era l’attuale Piazza d’Armi, nel cui centro era stata scavata la cistema, dove l’acqua piovana confluiva dai tetti e dalle terrazze degli edifici. Eleganti bifore omate di colonnine marmoree davano luce ad ambienti affrescati delicatamente con pitture in gotico, alcune delle quali (restaurate di recente) si possono ancora ammirare. L’imponente maschio, alto 42 metri ed il maschietto o controtorre, sono unici resti ben conservati della primitiva Rocca degli Annibaldi, alla quale risalgono anche le fondamenta della grande Sala dei Baroni. Nella Corte sorse una chiesa , che fu denominata di San Pietro in Corte e che fu rasa al suolo al tempo della signoria dei Borgia nel 1500, senza alcun rispetto per le spoglie funebri dei Caetani che vi erano state tumulate. Proprio la presenza dei Borgia e dell’enigmatica Luana, rappresentano però un’attrattiva in più. Particolarmente suggestive anche le chiese presenti, a partire dalla Cattedrale di Santa Maria, costruita sulle rovine di un tempio pagano prima, di una chiesa romanica poi. La chiesa di San Giuseppe che sorge all’inizio del paese e che ospita la statua di San Giuseppe Protettore. La chiesa di Sant’Angelo, consacrata nel 1120 dal vescovo Gregorio, sorge su di un antichissimo tempio dedicato alla dea Maia, di cui sono visibili alcuni resti. Uscendo dall’abitato e salendo tra verdi uliveti si incontrano le cappelle della Via Crucis che ci portano fino al Convento di San Francesco. Questi si apre su di un grande piazzale che è anche ingresso del cimitero retrostante la grande costruzione. Perla tra le perle è l’oasi di Ninfa, anch’essa eredità dei possedimenti della famiglia Caetani, dichiarata Monumento Naturale con Legge Regionale del 1976, è situata sui territori dei comuni di Cisterna di Latina e Sermoneta. E’ una città medievale di cui esistono ancora diverse suggestive testimonianze come una parte del castello, le mura, il municipio completamente restaurato e resti di chiese ed edifici civili. Ma Ninfa è soprattutto una magnifica oasi naturalistica, unica al mondo, creata dove un tempo regnava la palude e dove invece adesso la flora regna sovrana con paesaggi mozzafiato e la presenza di piante che non hanno eguali in tutta Europa. A tutto ciò si aggiunga un piano dettagliato di eventi culturali, di musica e spettacolo, articolati in tutto l’anno ed ecco che la formula di Sermoneta, capace di ospitare turisti per soggiorni lunghi e brevi grazie alla presenza di una capacità ricettiva ponderata, risulta davvero funzionale a muovere uno spiccato indotto derivato dal turismo.
Luca Morazzano