Solo per capirci. Senza polemica, giuro. Ma vi sembra normale che un Comune come Sezze sia considerato trasparente solo perché gli altri fanno peggio? Il 7 ottobre scorso un quotidiano locale pubblicava la classifica stilata dal ministero per la Pubblica Amministrazione e Semplificazione, regalando a Sezze lo ‘scettro’ di regina della trasparenza tra i Comuni della provincia di Latina con più di 15.000 abitanti. Tutto vero. Però ad un’analisi superficiale dell’articolo sembrava che Sezze e la trasparenza sul suo sito istituzionale camminassero di pari passo, tanto da far risentire qualcuno che sul web e tramite comunicati stampa aveva fatto notare il paradosso sulla delicata questione della trasparenza. Oggi, però, mi arriva un comunicato stampa da Cori, lo leggo con attenzione, mi vado ad informare qui e scopro che la verità è leggermente diversa, con il Comune in cui sono nato, in cui vivo, con il quale mi rapporto quotidianamente per il lavoro che faccio, che staziona al 59esimo posto (i primi sono tutti raggruppati insieme) con un misero 35,38%, e con indicatori/soddisfatti rappresentabili nella misura di 23/65. Insomma far passare il Comune come virtuoso in tema di trasparenza mi sembra una forzatura bella e buona. Un po’ come dire che la piscina a Sezze c’è perché Campoli ha detto che si sarebbe realizzata poco prima della campagna elettorale 2012, oppure che la raccolta differenziata (al 17%) funziona perché i camion della SPL vanno in giro, oppure che la Dondi è stata cacciata solo perché 13 consiglieri hanno votato il 26 settembre di due anni fa, o, per concludere, che il depuratore sarà attivato quando saranno terminati i lavori.
Simone Di Giulio