“La sentenza della Corte di Appello di Roma, emessa lo scorso settembre, che ha riconosciuto le ragioni del Comune e della società concessionaria per la costruzione del Centro Servizi Arene 1, riapre la questione del completamento del Polo Congressi di via Badino. Parliamo di una struttura che, purtroppo, è divenuta simbolo del degrado urbano, un altro degli scheletri di cemento che deturpano il nostro territorio. Il cantiere, da tempo fermo e spesso in stato di abbandono, rappresenta un problema di sicurezza e di decoro per l’area circostante, oltre a essere un’occasione mancata per lo sviluppo economico e sociale della città. Ora che il contenzioso con i vecchi proprietari di alcune delle particelle su cui sorge l’opera è stato risolto, è tempo di guardare avanti. Come Partito Democratico, intendiamo comprendere con chiarezza quali siano i prossimi passi per il completamento della struttura e i tempi previsti per la sua consegna alla comunità”.
È quanto sostengono in una nota i consiglieri comunali del Partito Democratico di Terracina, Daniele Cervelloni e Pierpaolo Chiumera, i quali spiegano che presenteranno un’interpellanza comunale per chiedere all’amministrazione Giannetti se e quando il Polo Congressi sarà completato e in che modo verranno adottati i più moderni criteri edilizi per garantire efficienza, sostenibilità e sicurezza; se è confermata la destinazione della struttura, affinché resti un centro congressuale e non venga snaturata con usi differenti e non necessari alla città e quali saranno le modalità di gestione una volta ottenuta la piena disponibilità dell’opera, evitando sprechi o inutilizzi. “In un momento in cui gli spazi per l’aggregazione e lo sviluppo culturale sono sempre più ridotti, un Centro Congressi comunale rappresenta un’infrastruttura necessaria per Terracina. Potrebbe diventare un punto di riferimento per eventi, incontri e iniziative, contribuendo alla crescita economica e sociale del territorio”.
“Ciò che non accetteremo sarà un’ulteriore mancata realizzazione della struttura, una destinazione d’uso che non risponda ai reali bisogni della città o, peggio ancora, un’opera vecchia e inadeguata rispetto agli standard edilizi e funzionali più avanzati. I ritardi accumulati dalla burocrazia e dai contenziosi giudiziari non possono e non devono ricadere sui cittadini, penalizzandoli con soluzioni inefficaci o non rispondenti agli interessi della collettività. Su questa vicenda continueremo a vigilare nelle sedi opportune, informando costantemente la cittadinanza e battendoci affinché il Polo Congressi di via Badino diventi finalmente una realtà concreta al servizio di Terracina”, concludono Cervelloni e Chiumera.
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