Un convegno partecipatissimo, ricco di indicazioni e proposte per una nuova Sanità Regionale e Provinciale quello organizzato questa mattina dai candidati della Lega alla Regione Lazio, Massimiliano Carnevale e Federica Felicetti alla presenza dell’Onorevole Giovanna Miele.
Un incontro al quale hanno preso parte medici, operatori sanitari e personale ospedaliero proprio per rappresentare quelle che sono criticità e possibili interventi nell’assistenza sanitaria territoriale.
«Ringrazio i tanti medici, dirigenti ospedalieri e operatori sanitari che hanno preso parte alla nostra iniziativa – spiega il candidato della Lega alle prossime elezioni regionali del Lazio del 12 e 13 Febbraio, Massimiliano Carnevale -. Insieme a loro abbiamo avuto la possibilità di confrontarci e discutere su criticità e possibili soluzioni per la sanità locale. Oggi purtroppo si scontano cronici ritardi e disservizi che pesano non solo sui pazienti ma anche su chi ogni giorno è impegnato a garantire con il suo lavoro e il suo impegno la salute dei cittadini. Pensiamo alla carenza di medici determinata dal mancato turn over. Si stima che ogni 100 medici andati in pensione in Italia ne vengano assunti 10 in meno, mentre in regioni come il Lazio questo dato segna un preoccupante -31. Poi la mancanza di tante specialità che ha svuotato di servizi e prestazioni gli ospedali del sud pontino (Terracina, Fondi e Formia) e rende la nostra offerta sanitaria deficitaria rispetto alla Capitale o alle altre regioni del centro nord. Le retribuzioni nettamente più basse rispetto alla media europea che spingono molti ad orientarsi verso i privati, per non parlare poi dell’eccessiva burocratizzazione che oggi porta i medici ad impiegare molto più tempo nella presa in carico del paziente piuttosto che nelle visite. Tutte queste problematiche poi si ripercuotono sui servizi ai cittadini che scontano liste d’attesa annuali per esami che invece dovrebbero essere eseguiti nell’immediatezza per garantire quel diritto alla salute che è uno dei diritti fondamentali delle persone. Come Lega in Regione, dopo la disastrosa gestione di Zingaretti e D’amato, oggi vogliamo voltare pagina e offrire una sanità più vicina ai territori e ai cittadini”.
Sulla stessa linea anche Federica Felicetti, anche lei candidata al consiglio regionale del Lazio del 12 e 13 Febbraio prossimi, che ha posto l’accento sui Pat, Punti di assistenza territoriale. “Purtroppo la Regione – ha spiegato la Felicetti – considera la nostra provincia alla stregua di un quartiere di Roma, ma le specificità del nostro territorio sono molto diverse come ho tante cercato di spiegare inutilmente a D’Amato nei confronti istituzionali che abbiamo avuto. Non è possibile prevedere come nel caso dell’area nord della nostra provincia un punto di assistenza con soli 20 posti letto per oltre 100mila abitanti. E’ inevitabile che così il filtro non funziona e che tutte le emergenze si ripercuotono sul pronto soccorso del Santa Maria Goretti ingolfando l’Ospedale del Capoluogo e lasciando sguarnito di assistenza e prestazioni il resto del territorio“.
A conclusione del dibattito l’intervento dell’Onorevole Giovanna Miele che ha spiegato come “Nonostante l’impegno del ministro della Sanità Squillaci la gestione della Sanità a livello locale è in capo alle Regione e le criticità del Lazio e della provincia di Latina derivano da una gestione fallimentare che in questi anni non è riuscita a garantire servizi adeguati ai cittadini. Il progressivo svuotare di funzioni e specialità gli ospedali del sud della provincia con un territorio che d’estate moltiplica per cinque o sei volte le presenze grazie al turismo non è di certo il modo migliore per garantire l’assistenza sul territorio. L’impegno di lavorare a livello nazionale per risolvere tanti punti critici della sanità italiana – ha concluso poi l’Onorevole Miele – non può non fare i conti con la gestione regionale e locale della Sanità del Lazio e della Provincia di Latina. Sono sicura che con la Lega e Francesco Rocca al Governo della Regione Lazio si possa finalmente voltare pagina e garantire alle persone quei livelli di assistenza sanitaria che sono uno degli indicatori fondamentali per giudicare il livello di un Paese e del suo tessuto sociale“.
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