Nonostante siano ancora lontane la scadenza del mandato di Sergio Di Raimo e la tornata elettorale della primavera 2022, c’è fermento in città, soprattutto in ambito di strategie da mettere in campo per giocarsi la propria partita. A fare la voce grossa in questo periodo sono gli estimatori delle liste civiche, vuoi per una sorta di rigetto nei confronti dei partiti tradizionali, vuoi anche per quel principio secondo il quale se si ha un punto fermo come avversario politico non si va tanto per il sottile quando si devono scegliere i propri alleati.
I terremoti in ambito amministrativo, quello dello scorso anno e, soprattutto, quello che di recente ha vissuto la maggioranza a sostegno di Sergio Di Raimo, hanno spinto verso la ricerca di una nuova fase di confronto, sentendo i rumors sulla quale si capisce come qualcuno abbia deciso di muoversi con larghissimo anticipo rispetto ai tempi standard per questo genere di operazioni. Se da una parte, infatti, muoversi in anticipo garantisce più tempo per riflettere ed aggiustare il tiro, dall’altra, inevitabilmente, ci si espone al rischio, sempre concreto, di “bruciarsi”.
Tra i gruppi, grandi o piccoli che siano, che hanno iniziato a sondare il terreno, però, spunta anche il Partito Democratico di Sezze, che nell’ultimo periodo ha dato una sterzata notevole alla fase pre-elettorale, mettendo in campo la volontà, non esplicita naturalmente, di voler valutare cosa offre il panorama politico locale e cercare di portare qualcuno dalla sua parte. La scorsa settimana, stando sempre alle indiscrezioni, una parte della segreteria dei dem si sarebbe incontrata con una delegazione di SezzeBeneComune. Quello tra il partito guidato localmente da Daniele Marchetti e il gruppo civico presieduto da Fabrizio Bonne Année e rappresentato in consiglio da Rita Palombi ed Eleonora Contento è un matrimonio che in realtà è da tempo nelle corde di entrambi. Ma il nodo, stando almeno a quanto si è appreso, è proprio quello legato all’attuale consiliatura, a sostegno della quale il gruppo civico non sembra orientato a muoversi. Il dialogo, almeno in questa prima fase, sembra quindi essersi interrotto proprio su questo fattore, che prima o poi lo stesso Pd dovrà chiarire. Se per Di Raimo, infatti, la riconferma per il secondo mandato sembra cosa fatta, altrettanto non sarebbe per il suo stesso partito. Da qui la necessità di trovare nuove alleanze, per poi ragionare sui nomi.
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