ROMA – Trentatré colpi per un bottino complessivo di diecimila euro. È l’esito delle indagini dei carabinieri della stazione Monteverde Nuovo e della Compagnia Roma Trastevere guidata da Massimiliano Sole che ha portato in carcere questa mattina sei persone, moldavi e romeni. Altre due persone risultano indagate a piede libero. Gli arresti sono stati disposti dal gip Alessandra Boffi su richiesta del pm Elisabetta Ceniccola. Le indagini sono iniziate dopo le denunce di direttori di banca e utenti caduti nella trappola. Nel mirino del gruppo, che aveva base a Latina, Sezze e Priverno, istituti di credito nei quartieri Bravettta, Gianicolense, Centocelle, Prati e Tuscolano. Alcuni degli arrestati hanno precedenti specifici per analoghi casi di ‘cash trapping’ nel nord Italia.
Il ‘cash trapping’, nuova frontiera dei furti al bancomat, sfrutta una tecnica elementare ma subdola, perché non mostra alcuna alterazione visibile della struttura dello sportello. I ladri prima procedono al ritiro di una esigua somma di denaro con l’uso di una carta bancomat prepagata, tipo Paypall, ottenendo così l’apertura dello sportello erogatore. A questo punto vi inseriscono una forcella metallica appositamente costruita, attendendo a distanza che il cliente successivo effettui il prelievo. Lo sventurato utente concluderà tutte le operazioni di prelievo sino alla visualizzazione della dicitura ‘Operazione completata/importo erogato’, ma le banconote non fuoriescono dallo sportellino, che rimane chiuso. A quel punto, il cliente, imputando il disguido a un guasto tecnico, solitamente si allontana, deciso a reclamare il disservizio all’istituto di credito in un secondo momento. Peccato che, una volta girato l’angolo, i malviventi, che stazionano nei dintorni siano pronti a forzare lo sportellino e a recuperare la forcella estraendola con tutte le banconote trattenute. I colpi sono stati messi a segno dall’estate scorsa fino a novembre. La banda ne compiva più di uno al giorno, prediligendo il fine settimana e bancomat isolati e filiali ogni volta diverse. Agli arrestati i carabinieri sono giunti monitorando le carte prepagate usate per il ‘cash trapping’.