ROMA – Il Popolo della Libertà si spacca sulla nuovo legge di Stabilità presentata dal Governo Letta. Gli scontri dei giorni scorsi a colpi di comunicati stampa tra Alfano e Bondi hanno costretto all’intervento Berlusconi. Il presidente del partito ha convocato nella casa romana di Palazzo Grazioli il vice premier e segretario Angelino Alfano e altri ministri pidiellini. A gettare acqua sul fuoco delle polemiche, alcune ore fa, è stato Raffaele Fitto: “Le critiche e le preoccupazioni da noi mosse sulla legge di stabilità, non vanno ricondotte al dibattito interno”. Il coordinatore del partito Sandro Bondi ieri aveva sparato a zero contro la manovra, mentre oggi risponde alle critiche di chi giudica la sua posizione troppo estrema: “Chi, anche all’interno del mio partito, mi include fra gli estremisti è in malafede. Comunque, se questa legge non sarà modificata nella sostanza, avrei difficoltà a votarla, così come non ho votato la fiducia al governo”. Delusione è stata espressa anche da Maria Stella Gelmini: “È una manovra deludente, nasconde un ritorno dell’Imu. Siamo pronti a votarla se non ci saranno nuove tasse sulla casa e se il taglio al cuneo fiscale sarà qualcosa di significativo”.