Ancora un debutto nel museo diffuso di MAD con Davide Gravina che dall’11 dicembre al 28 febbraio espone “DIGITA L’ARTE E…” a Latina, alla Caffetteria Romani 2.0 in via Cisterna 43. L’esposizione si compone di undici opere di arte digitale di piccolo e medio formato allestite come un’opera unica che si frammenta in molteplici visioni. Un criterio narrativo ispirato quasi allo scrollare delle immagini sui telefonini. L’elemento, il codice, che associa le opere è sicuramente la luce, il colore e la scena fotografica.
La mostra curata da Fabio D’Achille si avvicenda a quella di Germana Brizio che si snoderà come tradizione di MAD in un’altra location della provincia di Latina, il vernissage di Davide Gravina è dunque in programma per sabato 20 dicembre 2025 alle ore 16:00 per un brindisi.
Davide Gravina, classe 1997, è un giovane autore italiano che coltiva una profonda passione per l’arte sin da quando era bambino. Fin dai primi anni sente irresistibile il bisogno di osservare, creare, sperimentare: dalla matita ai colori più vividi, ogni strumento diventa un modo per dare forma al suo immaginario. Crescendo, Davide esplora con curiosità e dedizione diverse tecniche artistiche: illustrazione digitale, pittura tradizionale, schizzi a mano libera, studio della forma e del movimento. Il suo stile nasce proprio da questa continua ricerca, in cui mescola spontaneità, emotività e una visione personale del mondo.
L’arte per Davide non è soltanto un mezzo espressivo, ma un vero e proprio linguaggio con cui racconta storie, emozioni e dettagli quotidiani che spesso sfuggono allo sguardo comune. Ogni sua opera riflette il suo amore autentico per il processo creativo, la voglia di crescere e la determinazione nel trasformare le idee in immagini. Oggi Davide Gravina continua il suo percorso artistico con la stessa meraviglia degli inizi, mantenendo viva la convinzione che l’arte sia un viaggio senza fine, fatto di sperimentazione, istinto e continua evoluzione.
Davide esplora da anni le potenzialità delle tecniche digitali, trasformandole in un linguaggio personale fatto di immagini surreali, ironiche e immediate. Il suo lavoro nasce dalla osservazione del quotidiano, che rielabora con una vena satirica e un tocco visivo originale.
Le opere in esposizione rappresentano il cuore della sua ricerca: creazioni digitali che giocano con l’assurdo e con il paradosso, nate per far sorridere, riflettere e sorprendere. Dal soldatino con la campana al mondo addentato come una mela, ogni immagine è una piccola narrazione visiva che unisce immaginazione e umorismo, mantenendo sempre uno stile unico e inconfondibile.
Questa mostra raccoglie alcune delle sue opere più rappresentative, testimonianza del suo percorso creativo e della sua capacità di dare forma a idee che catturano l’attenzione e stimolano la fantasia.



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