Il palco del Teatro Comunale Gabriele D’Annunzio, ieri sera, ha incontrato la grande tragedia shakespeariana del Seicento. È andata in scena, infatti, una versione intensissima e tutta italiana del Macbeth.

Il dramma, immerso in un’atmosfera cruda e tetra, racconta la tragica caduta dell’ambizioso generale scozzese Macbeth che, irretito da profezie e incoraggiato dalla moglie, uccide il sovrano per conquistare il trono. Il potere che ha ottenuto, però, lo conduce unicamente in una spirale sempre crescente di delirio e violenza. L’uomo finisce per distruggere sé stesso, lasciandosi dietro una scia di sangue. Alla fine dell’ultimo atto, la Scozia ritrova giustizia e stabilità con la sua sconfitta definitiva.
Diretta e interpretata da Daniele Pecci – proprio nel ruolo del valoroso militare – e da un cast brillante, la versione presentata ieri al pubblico latinense è stata profonda e lacerante, con un focus sulle conseguenze della spasmodica ricerca del potere. Due ore forti, che hanno trasportato gli spettatori direttamente nelle vicende apocalittiche nate dalla penna di William Shakespeare.



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