Sale la tensione tra i lavoratori della Cisterna Ambiente. La UIL Trasporti ha ufficialmente proclamato lo stato di agitazione del personale, puntando il dito contro una lunga serie di criticità aziendali che – secondo il sindacato – stanno minando la sicurezza, la dignità e la serenità dei dipendenti.
La denuncia, contenuta in una lettera aperta indirizzata all’Amministrazione comunale di Cisterna, al Consiglio di amministrazione dell’azienda e agli stessi lavoratori, elenca una serie di problematiche ritenute ormai “intollerabili”.
Tra le principali accuse mosse dal sindacato, l’abuso di contratti atipici, in particolare l’impiego di personale interinale, il mancato rispetto delle regole concordate per le selezioni interne, e l’assenza di un accordo sull’impiego di lavoratori a tempo indeterminato con limitazioni fisiche.
Ma è sul tema della sicurezza che la UIL alza con forza la voce. «Parliamo di una situazione inaccettabile – ha dichiarato Ottavio Mariottini, referente territoriale della UIL Trasporti –. La pavimentazione all’interno del magazzino è disconnessa, sotto il capannone è presente guano, mancano protezioni sulla rampa, i mezzi compattatori hanno guarnizioni usurate da cui fuoriesce percolato inquinante, il capannone ha ancora la copertura in eternit. Tutto questo mette a rischio la salute dei lavoratori ogni giorno».
Altre segnalazioni riguardano la carenza di armadietti per il cambio degli indumenti e il loro lavaggio, la disorganizzazione nella programmazione dei turni, con particolare riferimento ai festivi, e una disparità nell’attribuzione dei giri di raccolta tra i lavoratori.
A peggiorare ulteriormente il clima, si aggiunge un’ultima scoperta: il presunto mancato versamento da parte dell’azienda dei contributi obbligatori al fondo sanitario integrativo “Unisalute Fasda”. «Una violazione gravissima dei diritti dei lavoratori», ha sottolineato Mariottini.
Alla luce di queste criticità, la UIL Trasporti ha chiesto un intervento immediato da parte dell’Amministrazione comunale e del CdA dell’azienda per garantire soluzioni concrete e tempestive.
«In assenza di risposte adeguate – conclude il sindacato – siamo pronti ad avviare iniziative di protesta e a richiedere l’apertura di un tavolo di conciliazione presso la Prefettura di Latina».


