È uscito per le Edizioni Croce il libro di poesia di Giovanni Rossi dal titolo La voce bambina. Un segno inequivocabile che la poesia non muore mai, anzi, risorge dalle ceneri della banalità corrente. La voce bambina è una silloge di poesia, una piccola odissea intima che ripercorre il viaggio di una voce femminile indistinta, la quale, attraverso un ritorno all’infanzia che le permette di elaborare una delusione sentimentale, riscopre prima il piacere della solitudine e poi il piacere di amare nuovamente. L’opera di Rossi è destinata a lasciare un segno emotivo forte al lettore per la sua potenza espressiva che sa diventare carezzevole al contatto con la realtà interiore di ognuno, nella sua originaria costruzione. La voce evocativa e intima che l’essere umano ha conosciuto dalla genesi dei tempi e che accompagna i ritmi complessi della psiche amorosa è rivolta infatti a un essere “femminile” indipendentemente da questioni di genere. Non a caso la psicoanalisi vede il legame amoroso, in entrambi i sessi, all’ombra del “fantasma materno” che lo rende assoluto e esclusivo nel dualismo affettivo e che poi si tramuta in una possibile apertura a un registro di reale alterità. Il linguaggio poetico di Giovanni Rossi compie un’opera maieutica di grande valore e riporta alla coscienza voci che provengono da molto lontano ma che pregiudicano lo svolgimento di un’esistenza, tra rimpianto e desiderio. Da leggere con cura, come un balsamo per cuori stanchi.