Sono state diverse le polemiche emerse dalla mozione del consigliere comunale di Fratelli d’Italia Cesare Bruni di intitolare una strada, una piazza o un luogo pubblico a Camillo Barany Hindard. “Non si poteva, nel 2025, fissare la memoria collettiva di questa città intitolando una piazza a una persona che ha partecipato a una guerra colonialista e che ha commesso crimini. La toponomastica ha un valore decisamente diverso, culturale ed educativo. Il polverone inevitabilmente sollevato sulla questione, finito anche sulle cronache nazionali, ha portato al ritiro della mozione e non poteva essere altrimenti”. Commenta così la segretaria del movimento Lbc, Elettra Ortu La Barbera. “La proposta provocatoria del consigliere Bruni e le sue affermazioni erano divisive e sarebbe stato molto difficile trovare l’accordo, anche all’interno della maggioranza più moderata, su posizioni così polarizzate e provocatorie – continua la segretaria del movimento – Un atto veramente rivoluzionario sarebbe quello di intitolare strade e piazze alle vittime del fascismo, a partire dagli etiopi e dai libici. Nella mozione si parlava perfino di eventi da organizzare nelle scuole. Una cosa davvero preoccupante. Che tipo di messaggio si intendeva portare agli studenti nella prospettiva delle celebrazioni del centenario della città? E’ di tutta evidenza che di questa cosa non si sentiva alcun bisogno e che è ora che gli esponenti di questa amministrazione abbandonino definitivamente questa retorica fascista per guardare finalmente al futuro. Questo squallido tentativo di revisione e mistificazione della storia, facendo passare come patriota uno squadrista fascista, sarebbe stato difficile da spiegare anche agli esponenti del centrodestra. Ed è chiaro che anche su questo tema si è consumata una spaccatura in maggioranza, che fa da contraltare a quella che si sta delineando sull’assetto societario di Abc. A rimetterci è la comunità intera”.
Sul fatto è intervenuto anche Sinistra Italiana Aprilia: “Il circolo “Anna Pezzotti” si unisce allo sdegno di tutte e tutti gli Antifascisti, agli anti revisionisti e all’ANPI della città di Latina in merito alla proposta qualche giorno fa proveniente dal capogruppo di FdI in consiglio comunale Cesare Bruni di intitolare un luogo pubblico al fascista Camillo Barany Hindard. Quello che risulta alla storia è che costui, appartenente ad una famiglia di proprietari terrieri, fu uno degli squadristi della marcia su Roma nonché protagonista degli omicidi di massa perpetrati con il terribile gas iprite nei confronti della popolazione libica durante l’occupazione italiana in nord Africa. Un criminale di guerra quindi, l’ennesimo, cui la destra della nostra provincia sta tentando di intitolare strade, piazze, parchi ed ogni tipo di spazio pubblico possibile. Proprio come ad Aprilia dove le destre di governo locale intitolarono nello sdegno della cittadinanza un’area verde pubblica all’imprenditore agricolo, volontario franchista e generale italiano anche lui impiegato nelle stragi di civili in nord Africa. Proprio come ad Aprilia da anni viene macchiato il 25 aprile, giorno della Festa della Liberazione dal nazifascismo con la vergognosa presenza di decine di fascisti che si radunano a Campoverde per “onorare” i feroci assassini di Partigiani e civili della XMAS. Proprio come ad Aprilia, dove il 28 maggio, giorno della Liberazione della città si è trasformata nella vuota di significato “giornata della battaglia di Aprilia”, così voluta la sua intitolazione con il chiaro vergognoso intento, subliminale e revisionista di mettere sullo stesso piano vittime e carnefici, nazifasciste e alleati. Ecco a chi dimostra di richiamarsi FdI in tutte le latitudini della nostra provincia: A ricchi proprietari terrieri, torturatori e assassini di civili in nord Africa e nostalgici della storia più infamante del nostro Paese. FdI, partito di governo della Presidente Meloni che solo pochi giorni fa, per accreditarsi ipocritamente di fronte all’Europa e alla comunità economica nazionale ed internazionale sussurrava, in occasione della “giornata della memoria”, un timido: “il fascismo fu complice della Shoah”. Ovviamente noi non gli crediamo, come non crediamo alle parole di Bruni usate in queste ore nel ritirare la vergognosa mozione da lui stesso presentata solo dopo la grande pressione della società civile e politica, guidata da ANPI, CGIL, Sinistra Italiana e AVS e seguita da numerosi cittadini, associazioni e altri partiti. Oggi più che mai unire le lotte e costruire un fronte largo è fondamentale per impedire che la storia possa farci ricadere negli orrori del passato”.
Anche il Segretario Provinciale di Sinistra Italiana Latina, Giuseppe Bortone, si è schierato contro la proposta sostenendo l’iniziativa di ANPI nell’appellarsi al Prefetto di Latina, Vittoria Ciaramella, per bloccare l’iniziativa sul nascere: “I rigurgiti “neri” del passato sono e restano inaccettabili, in ogni loro manifestazione, soprattutto se espressi a livello istituzionale. Sinistra Italiana, non può che ribadire questo concetto, con profonda indignazione, in riferimento alla richiesta di intitolare una strada della Città di Latina a Camillo Barany Hindard, fascista e camicia nera che, tra l’altro, durante la vergognosa guerra d’Etiopia (1935), quale comandante della 18ª Compagnia “Littoria”, dopo aver partecipato alla marcia su Roma, si macchiò di crimini di guerra in occasione della vile battaglia dell’Amba Aradam, dove vennero usate le letali e atroci armi chimiche, per “gasare” i soldati etiopi. Il tentativo, già, purtroppo, in altre occasioni, andato in porto, con intitolazioni varie, di rivalutare le “gesta infami “di uomini del ventennio, va combattuto e respinto, con le armi della democrazia, facendo conoscere le atroci verità di cui, quegli uomini, sono stati protagonisti, insieme al loro “Capo”. La storia ha già fermamente condannato quei capitoli bui e neri e nessun revisionismo è possibile in merito. Ci uniamo alle parole dell’Anpi per chiedere al prefetto che venga bloccata sul nascere questa iniziativa che, purtroppo, rilancia Latina, e l’intera provincia, alla cronaca nazionale per fa che non le rendono onore, che offusca il faticoso percorso che, già da anni, la Città ha intrapreso, per un presente e un futuro che rivolge il proprio sguardo al vivere civile e democratico, per scrollarsi di dosso un passato buio e pesante”