Ventata d’aria fresca per il Partito Democratico nella città di Aprilia con l’annuncio di una discesa in campo che si prospetta degna di nota. Nell’odierna mattinata Omar Sarubbo, segretario provinciale del PD, ha anticipato i temi e le linee guida del partito con la presentazione della punta titolare della formazione democratica: Davide Zingaretti.
Inizia con una battuta l’intervento del segretario provinciale PD che ricorda non essere la prima volta in cui è chiamato ad un governo di supplenza, per poi presentare l’orizzonte futuro del partito: «Mettere insieme un gruppo per fare politica. Mi piace chiudere i cerchi e non lasciare le cose aperte. È da luglio che parte il percorso che porta al congresso di sabato, non scontato, sopratutto nell’esito. Non si possono costruire vittorie e politica senza gruppi autodeterminati a livello locale».
Dopo i ringraziamenti a protagonisti della storia democratica, andati e tornati, Omar Sarubbo descrive il filo conduttore con cui si giunge all’appuntamento di sabato: «Il congresso è figlio di rinunce all’egoismo politico. Le vittorie si conquistano mettendo al centro della città la politica. Ricominciare è un gesto di solidarietà per il territorio. Non ci si potrà intestare vittorie ma arriverà qualcuno a raccogliere e noi saremo, e vogliamo essere, protagonisti della storia. Sulle indagini non dico nulla, non perché non siano decisive. Noi siamo garantisti, per davvero. Auguriamo agli indagati di poter dimostrare la loro innocenza e alla giustizia di fare il suo corso».
Prima di lasciare la parola a Davide Zingaretti, il segretario provinciale del PD analizza quella che è stata la scelta di puntare sull’ex consigliere e costruire insieme una nuova storia politica in città: «Davide Zingaretti ha generato qualcosa di importante, certificando cosa il PD stia facendo in questo territorio: aprire le porte e le finestre, unire e aggregare, includere. Davide arriva al congresso di sabato come unica candidatura dopo aver raccolto e riscosso, soprattutto a livello locale, la massima fiducia . L’attenzione deve rimanere legata ai temi del partito, dai valori alle azioni concrete, che devono e dovranno essere sempre riconoscibili: giustizia, libertà, uguaglianza. Uno degli obiettivi è insistere sulla comunicazione per costruire una rete, una comunità partecipativa che coinvolga i giovani nel progetto politico, le generazioni protagoniste del futuro».
L’interrogativo, tra i più insistenti alla vigilia della conferenza, riguardava indubbiamente la questione delle future e possibili coalizioni. Nodo sciolto in tutta chiarezza da Omar Sarubbo: «Con molta intelligenza il PD deve fare quello che dipende dal partito stesso. Con chi staremo? Il PD ci sarà alle prossime elezioni con il suo simbolo, aprendo alle forze del centrosinistra-moderati-civici. Il mondo non valicabile è quello delle destre. Ci cuciremo addosso il vestito che sentiremo nostro».
A chiudere l’incontro ci pensa Davide Zingaretti, candidato segretario PD, prospettando dopo i dubbi dell’ultima annata un futuro nel quale percorrere a testa alta le strade della legalità : «Il congresso di sabato rappresenta un nuovo inizio per il PD, non una celebrazione ma l’inizio della sfida. Siamo tornati in campo per tornare al governo, non ci sono vittorie intermedie. Siamo nel momento più complicato e meno gratificante della storia della nostra città, per quel che ho potuti seguire e conoscere. Ho scelto di riflettere sui nuovi modi di comunicare e agire e la scelta è stata alquanto facile. Una scelta che intercettasse valori nazionali e locali, portando all’attenzione tematiche dimenticate. Non siamo al traguardo ma ancor prima dei nastri di partenza. Bisogna riallacciare rapporti di comunità, dal mondo associativo a quello culturale. Bisogna essere capaci di interpretare e essere coordinatori del momento per presentare un nuovo progetto di città».



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