La tragica morte di Lal Mohan, cittadino indiano deceduto nei giorni scorsi lungo la strada provinciale Fondi-Sperlonga, ha sollevato un acceso dibattito sulla sicurezza stradale nella città di Fondi. L’associazione Fondi in Azione, in un comunicato stampa, definisce la vicenda una “morte annunciata”, sottolineando la pericolosità delle condizioni delle strade e l’assenza di misure di prevenzione adeguate.
Secondo Fondi in Azione, la morte di Lal Mohan è un riflesso di una problematica strutturale che interessa le strade locali: vie strette, scarsamente illuminate e mal mantenute. Gli attivisti denunciano la mancanza di sicurezza per i ciclisti, molti dei quali utilizzano biciclette, spesso prive di segnalazioni luminose, per spostarsi nelle prime ore del mattino o in tarda serata, quando la visibilità è particolarmente ridotta.
Nel comunicato, Fondi in Azione si rivolge direttamente al sindaco Beniamino Maschietto, chiedendo un intervento deciso per ridurre i rischi di incidenti stradali. Pur riconoscendo che la gestione delle strade provinciali e nazionali non rientra direttamente nelle competenze comunali, l’associazione invita il primo cittadino a sollecitare le amministrazioni sovracomunali per un miglioramento delle infrastrutture stradali.
Un esempio citato è il ponte pericolante di via Colle Troiano, il cui cantiere rimane bloccato da oltre sei mesi per la mancata individuazione di un’area adatta all’allestimento dei lavori, attribuendo la responsabilità all’assessore Ciccarelli.
Fondi in Azione suggerisce anche misure immediate e autonome che il Comune potrebbe adottare, come:
- Distribuzione di catarifrangenti: Acquisire un numero adeguato di dispositivi riflettenti per i ciclisti e promuoverne la distribuzione attraverso campagne mirate.
- Creazione di piste ciclabili: Avviare una politica seria di progettazione e realizzazione di percorsi ciclabili per garantire la sicurezza dei ciclisti e migliorare la viabilità.
Il comunicato non trascura di condannare fermamente l’atteggiamento dell’automobilista coinvolto nell’incidente, che si è dato alla fuga lasciando la vittima sul luogo del sinistro. “Lasciare per strada una persona morente è un’azione vigliacca e che deve essere punita come merita”, sottolinea Fondi in Azione.
L’associazione conclude auspicando che l’amministrazione locale intervenga prontamente per evitare il ripetersi di incidenti come quello che ha spezzato la vita di Lal Mohan. Sebbene consapevoli che la risoluzione completa delle problematiche richieda tempo e risorse, gli attivisti chiedono un impegno immediato per migliorare le condizioni di sicurezza sulle strade di Fondi.