Cecilia Sala, la giovane giornalista italiana arrestata in Iran circa tre settimane fa, è stata finalmente liberata e si trova attualmente su un volo diretto in Italia, partito da Teheran. La notizia è stata confermata oggi dal governo italiano, che ha anche specificato che la liberazione della reporter è stata possibile grazie a un “intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence”. Palazzo Chigi ha sottolineato come l’impegno costante delle autorità italiane abbia portato al rilascio di Sala dalle autorità iraniane. La premier Giorgia Meloni ha personalmente informato i genitori della giornalista con una telefonata, poco prima che la notizia fosse diffusa ufficialmente.
Sala, 29 anni, lavora per Chora Media e Il Foglio. Era stata arrestata giovedì 19 dicembre 2024, attorno alle 12:30, mentre soggiornava in un hotel di Teheran, dove si trovava con un regolare visto giornalistico. La notizia del suo arresto era emersa solo il 27 dicembre, suscitando preoccupazione in Italia e una mobilitazione immediata delle autorità italiane.
Il governo italiano si era attivato fin dal primo momento per garantire la liberazione di Cecilia Sala, mantenendo costanti contatti con le autorità iraniane. La reporter era detenuta in condizioni molto dure nel carcere di Evin. A inizio gennaio, il regime iraniano aveva fatto sapere che la sua detenzione era legata a quella di Mohammed Abedini Najafabadi, un cittadino iraniano arrestato in Italia il 16 dicembre su richiesta degli Stati Uniti con l’accusa di traffico di tecnologia bellica.
Il lavoro di diplomazia e di intelligence, così come gli sforzi congiunti tra il governo italiano, le istituzioni internazionali e le autorità iraniane, hanno permesso di risolvere positivamente la vicenda. Cecilia Sala, che ora si sta dirigendo verso l’Italia, tornerà a casa dopo giorni di preoccupazione e incognite, segnando la fine di una difficile esperienza per la giornalista e la sua famiglia.
Questa vicenda mette in evidenza il ruolo fondamentale della diplomazia e della solidarietà internazionale nel garantire la sicurezza dei giornalisti e nel difendere la libertà di stampa, in un contesto geopolitico complesso.