“Per la prima volta, in 14 anni dalla nostra costituzione come Comitato Pendolari, un candidato sindaco di una città della linea ferroviaria Roma-Nettuno ci ha voluto interpellare per discutere del pendolarismo.” afferma il comitato pendolari FR 8a Carrozza. “Certo, anche senza ottenere alcun risultato, come singoli pendolari, ci siamo negli anni inseriti nei programmi di liste civiche o partiti, rappresentando il problema ormai incancrenito della FL8: il binario unico, dal 1850. Il completo raddoppio della linea, infatti, produrrebbe benefici a tutti i territori attraversati, non solo dal punto di vista della mobilità, ma anche per la valorizzazione di terreni e case, per il turismo, per l’abbattimento delle emissioni, la riduzione delle spese sanitarie riconducibili ad incidenti stradali e lo smaltimento rifiuti legati al mondo dell’auto (olio, gomme, pezzi di ricambio e, non ultimi, i rifiuti lanciati dalle auto sui cigli stradali).”
Continuano: “Ma non solo. Oltre al vincolo del binario unico, che a detta di RFI impedirebbe il cadenzamento semiorario (cioe, un treno ogni mezz’ora), avevamo sollevato le gravi carenze della nostra linea: stazioni impresidiate e insicure, biglietterie e servizi igienici chiusi, acqua pubblica sigillata, barriere architettoniche insormontabili per anziani e disabili, passaggi a livello pericolosi e continuamente tallonati, corse notturne eliminate, corse festive decimate, fermata di Pomezia saltata tra le 8.00 alle 20.00 di ogni giorno, ecc. Con la candidata della lista “Solo per Anzio”, Lina Giannino, abbiamo ripercorso le vicissitudini della nostra linea, che dopo anni di nostre insistenti richieste, ha sì ottenuto le 8 indispensabili vetture nella composizione dei treni, nonchè i rinforzi tra le 7.00 e le 8.00 di mattino; ma sul raddoppio del binario unico tra Campoleone e Nettuno siamo stati beffati con il contentino del raddoppio Aprilia-Campoleone, neanche 6 km su 20 km di binario unico.”
Concludono sperando in un cambiamento e in un miglioramento: “La candidata si è rifiutata di fare le classiche promesse sideree da campagna elettorale (stile Zingaretti e la sua cura del ferro). Però: ha compreso il messaggio del valore costituzionale, sociale, ambientale, culturale ed economico di avere un servizio efficiente; ha recepito il valore turistico di avere una stazione bella, pulita, accogliente, servita, sicura come biglietto da visita della città; ha riconosciuto il risparmio economico e di esposizione al rischio per le famiglie di pendolari (giocoforza) delle 4 ruote; ma, soprattutto, ha colto la necessità, finora disertata, di coinvolgere tutti i sindaci della nostra linea (Nettuno, Anzio, Aprilia, Ardea, Lanuvio, Pomezia) a mobilitarsi congiuntamente nelle richieste di un servizio ferroviario degno alla Regione Lazio, per il bene comune di un bacino di utenza potenziale di oltre 200.000 abitanti, tolti dalle strade (o impattanti autostrade…). Pertanto, ha semplicemente garantito il suo impegno per un aspetto verso il quale ha sempre mostrato grande sensibilità, nel verso della vera Sostenibilità.”