Nella seduta del Consiglio Comunale del 9 ottobre, Europa Verde ha sollevato dubbi sul piano investimenti 2024-2030 di Acqualatina, con una interrogazione presentata dal consigliere Gabriele Subiaco. L’intervento ha evidenziato preoccupazioni riguardo ai possibili aumenti delle tariffe idriche e alla gestione delle risorse nel territorio di Terracina.
Il piano prevede investimenti per 351 milioni di euro nei prossimi sei anni, finalizzati a ridurre la dispersione idrica, che nella provincia di Latina raggiunge il 75,18%, tra i livelli peggiori in Italia. Nel luglio scorso, la Conferenza dei Sindaci e dei Presidenti di Provincia ha approvato un aumento massimo del 3,5% annuo delle tariffe per cinque anni, recependo solo l’incremento dovuto alla modifica del metodo tariffario ARERA, ma rinviando al 31 ottobre la decisione sull’ulteriore aumento legato al nuovo piano.
Nel corso dell’interrogazione, Subiaco ha sollevato due questioni principali: gli investimenti previsti per Terracina e il loro impatto sulle tariffe, già tra le più alte d’Italia. Il consigliere ha sottolineato come in passato siano stati effettuati ingenti investimenti, che hanno gravato sulle bollette senza produrre miglioramenti significativi nella rete idrica e nella riduzione delle perdite. Inoltre, ha criticato il fatto che gli utili di Acqualatina siano stati utilizzati per remunerare gli azionisti, piuttosto che per migliorare la qualità del servizio.
Le risposte fornite dall’Assessore De Felice durante il consiglio comunale hanno lasciato molte domande aperte. Secondo Europa Verde, gli interventi previsti a Terracina continuano a essere limitati, e l’obiettivo di ridurre la dispersione idrica al 28% appare irrealistico. Inoltre, non è stata chiarita la posizione che il sindaco assumerà nella Conferenza dei Sindaci del 31 ottobre, un incontro cruciale per il futuro delle tariffe.
Europa Verde ha anche evidenziato le numerose criticità del sistema idrico integrato, tra cui la copertura insufficiente della rete idrica e fognaria, i guasti frequenti e l’inefficienza del servizio. La situazione appare particolarmente grave in alcune aree di Terracina, dove mancano adeguate infrastrutture. Le tariffe idriche hanno subito un incremento del 22% tra il 2014 e il 2020, mentre gli investimenti sono stati insufficienti a migliorare la rete, che necessita di continui interventi emergenziali.
Alla luce delle problematiche e dei costi elevati per risanare la rete idrica e fognaria, Europa Verde ha sollevato interrogativi sulla gestione attuale del servizio. Il modello attuale, con la partecipazione mista tra comuni e privato, potrebbe non essere il più adeguato, soprattutto in un contesto di crisi idrica aggravata dai cambiamenti climatici. Il consigliere Subiaco ha ribadito la necessità di una gestione pubblica dell’acqua, come previsto dal referendum del 2011, per garantire che gli utili siano reinvestiti nello sviluppo e nella manutenzione della rete.
La conferenza del 31 ottobre sarà quindi un momento decisivo per il futuro del servizio idrico a Terracina e nell’intera provincia di Latina.


