La recente decisione di includere Roma nella lista dei comuni che beneficeranno della Zona Logistica Semplificata (ZLS) del Lazio ha suscitato polemiche e critiche, soprattutto da parte dei rappresentanti delle province in difficoltà. La ZLS, concepita come uno strumento per rafforzare la competitività economica e la resilienza delle aree svantaggiate, era stata richiesta principalmente per sostenere le province di Latina e Frosinone, che soffrono la concorrenza delle agevolazioni concesse alla vicina Campania grazie alla Zona Economica Speciale (ZES).
La scelta dei comuni beneficiari della ZLS nel Lazio, secondo alcune voci critiche, presenta criteri poco chiari e non omogenei, creando potenziali disparità anche tra aziende situate a poca distanza l’una dall’altra. Un esempio evidente è il caso di Latina, dove, all’interno dello stesso distretto industriale, si potrebbero trovare imprese con diverse opportunità di accesso alle agevolazioni, pur operando negli stessi settori, come quello farmaceutico, agroalimentare e metalmeccanico.
La presenza di Roma tra i comuni incentivati è stata accolta con particolare sorpresa e indignazione. La Capitale, infatti, gode già di una serie di benefici economici e legislativi, tra cui quelli garantiti dalla legge del 1990 e quella del 2016 riservata a Roma Capitale e all’area metropolitana. Con la città in procinto di affrontare i preparativi per il Giubileo e di essere interessata da importanti cantieri nei prossimi anni, molti si chiedono se fosse davvero necessario includerla nella ZLS, sottraendo risorse e possibilità di rilancio ai territori circostanti che affrontano gravi difficoltà economiche.
Leonardo Valle, presidente di Cethegus s.c.p.a., ha criticato duramente la decisione, definendola “una scelta vergognosa” e invitando i sindaci delle province coinvolte a chiedere una rettifica immediata del provvedimento. Valle ha sottolineato che Roma sta già beneficiando del più grande investimento pubblico a livello europeo e che privare le aree meno sviluppate di opportunità di crescita rappresenta un grave errore strategico.
L’appello lanciato è diretto anche ai rappresentanti del Consorzio Industriale del Lazio e ai sindacati, accusati di non aver difeso adeguatamente gli interessi delle aree svantaggiate. Secondo Valle, una distribuzione più equa delle agevolazioni potrebbe rafforzare la Capitale, favorendo lo sviluppo economico delle province limitrofe e riducendo il divario economico e sociale.
L’inclusione di Roma nella ZLS del Lazio continua a sollevare domande sulla gestione delle risorse destinate alla ripresa economica, sollecitando una riflessione su come bilanciare le esigenze della Capitale con quelle delle province che lottano per superare le attuali difficoltà


