Nessun dialogo con il Comune di Latina sulla questione elettro smog e Piano Regolatore Antenne. Le associazioni hanno preferito le vie legali “perché – spiega Annunziata De Masi, vicepresidente di CCE-Comuni contro elettrosmog e coordinatrice di alcune associazioni e comitati ambientalisti – non è assolutamente giustificabile tutto questa noncuranza sul problema e silenzio della commissione ambiente che, sebbene sollecitata continuamente, non si riunisce mai su questo serio problema : solo due volte dall’inizio di questa amministrazione, due volte in cui tra l’altro non si è deciso assolutamente niente”.
“Per chi non ha seguito la vicenda precedentemente vi ricordo che in Italia sono stati alzati i limiti di potenza dei ripetitori dal 30 aprile in avanti e in tutta Italia c’è stata una vera e propria sommossa contro questa legge. Molti comuni si sono tutelati stilando un’ordinanza del sindaco per stabilire invece una moratoria in attesa di conferme sui danni alla salute di questo aumento di Elettrosmog e contemporaneamente sono anche aumentate le cause in tribunale da parte di cittadini che protestano per installazione di Antenne. Ogni giorno ne iniziano altre e nel frattempo il Comune di Latina continua a non rispondere alle richieste della città di tutelarsi con un Piano Regolatore Antenne adeguato. La città lo aveva già, era stato stilato con la commissione ambiente coordinata dal candidato sindaco Zaccheo e il consigliere Valletta, che avevano lavorato in diverse riunioni in commissione ambiente con tecnici, esperti e rappresentanti delle associazioni quando c’era l’assessore Adriana Calì. Molto egregiamente era stato portato a termine un regolamento molto dettagliato. In contemporanea era stato bocciato quello presentato dalla ditta incaricata precedentemente dal Comune perché carente di molti articoli. La nuova amministrazione ha ignorato completamente il grave problema, grave perché il regolamento è necessario esattamente così come è necessario nell’edilizia di ogni comune, e l’unica volta che l’attuale giunta ha compiuto qualche passo in proposito è stato quello di riaffidare di nuovo il documento proprio all’autore di quello che era stato respinto dalla commissione ambiente precedente, commissione che aveva lavorato con estrema precisione e continuità. Oltretutto l’attuale sindaca, quando era consigliera, aveva fatto parte proprio della commissione ambiente che aveva redatto il regolamento completo.
Una bella contraddizione quindi, anche perché le commissioni costituiscono un costo nel bilancio e la sindaca aveva accennato proprio a questo fatto quando aveva promesso alle associazioni, prima di essere eletta, che il regolamento preparato sarebbe stato utilizzato. Perché era stato votato all’unanimità proprio da quella commissione ambiente. Non è andata così, siamo ancora in attesa che si muova qualcosa mentre le nostre PEC non ricevono alcuna risposta quindi abbiamo deciso di affidarci ad un legale esperto proprio sull’argomento. Il problema dell’antenna selvaggia è grave, non possiamo stare a guardare mentre la nostra salute viene messa a rischio. Abbiamo ripetitori perfino a 20 m da asili nido o altri siti sensibili, e finché alcune categorie non verranno tutelate da un documento la questione non si risolve. Oltre ai siti sensibili, ci sono anche tantissime altre regole da rispettare per le quali la città risulta completamente scoperta. Infatti – conclude De Masi – stiamo valutando anche la strada di un esposto alla Procura della Repubblica, in quanto non è assolutamente giustificabile che tale problematica venga ignorata. Da tempo la città si chiede se si tratta solo di incuria o ci siano motivi più gravi che solo un’indagine può appurare”.