Un collaudo andato male. Ecco cosa sembrerebbe aver generato l’esplosione del boiler che ha portato alla morte di Marco Mauti, 58 anni, originario di Cisterna, dipendente della Pst (Piping Sistem Technology) di strada Nascosa a Latina. Il collega che era con lui, Emiliano De Santis, 40 anni, di Valmontorio, è in gravi condizioni ed è stato trasportato d’urgenza con l’eliambuanza all’ospedale San Camillo Forlanini di Roma.
È stata aperta un’indagine sul caso, coordinata dal sostituto procuratore Marina Marra. Gli investigatori della Polizia, insieme agli ispettori del Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro dell’Asl, stanno svolgendo gli accertamenti necessari per ricostruire la dinamica del tragico incidente.
L’azienda coinvolta è specializzata nella realizzazione di strutture in metallo e materiali plastici, inclusi impianti industriali composti da tubazioni e serbatoi destinati al passaggio di gas ad alta pressione. L’azienda ha sempre curato con precisione tutte le fasi del lavoro, dalla progettazione fino all’installazione.
Al momento dell’incidente, i due operai erano impegnati nel collaudo di un serbatoio realizzato nelle settimane precedenti, pronto per essere installato presso l’azienda cliente. In base alle prime ipotesi, i lavoratori stavano testando la tenuta del serbatoio riempiendolo con aria compressa, quando improvvisamente la struttura ha ceduto, provocando un’esplosione. L’onda d’urto ha devastato il soffitto e la porta d’ingresso del capannone dove si trova il laboratorio, mentre frammenti di acciaio sono stati scagliati per centinaia di metri. I corpi dei due operai sono stati dilaniati dall’esplosione.
L’azienda è stata sottoposta a sequestro, un atto dovuto per consentire ulteriori verifiche e stabilire eventuali responsabilità.
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