Ammontano a 29 milioni e 369mila euro le somme versate al Comune di Latina a titolo di
indennizzo per i cittadini residenti nei pressi della discarica di Borgo Montello. Le società che
hanno gestito la discarica li hanno corrisposti all’Ente a partire dal 1998 fino alla chiusura
dell’impianto. Le somme sono state accantonate in due capitoli di bilancio, ma sono state
impegnate nella spesa corrente e non per il ristoro da servitù ambientale cui erano destinate. È
quanto emerso nella seduta odierna del Question Time in cui la consigliera del Partito
democratico, Daniela Fiore, ha interrogato l’assessora al Bilancio, Ada Nasti, per sapere dove
siano finite queste risorse e quali impegni di spesa siano stati assunti attingendo dai capitoli
riservati ai ristori. «La somma che avevamo riscontrato attraverso i dati forniti dalla società Ind.Eco è oltre il doppio
se si vanno a considerare i versamenti effettuati anche da altri gestori. Se per un verso è vero che
non esiste un obbligo di destinazione sul piano contabile, tuttavia – ha sottolineato la consigliera
del Pd – è molto grave sul piano politico che queste somme entrate nel bilancio comunale non
siano state destinate a indennizzare il territorio».
«Se si tratta di ristori – ha continuato Fiore – vuol dire che politicamente si riconosce la necessità
di restituire a quei territori e a quei cittadini ciò che la discarica ha tolto loro dal punto di vista della
salubrità. Questo mancato impegno è ancora più grave considerato che quei territori periferici, oltre
alla servitù pluriennale, scontano a livello infrastrutturale i mancati interventi di riqualificazione
necessari per colmare il gap con il centro di Latina. Che non sia stata realizzata nessun’opera
pubblica attingendo a questi 30 milioni di euro è un fatto politicamente inaccettabile, a fronte del
quale è necessario mettere in campo le azioni restitutive e di investimento per riequilibrare il
divario». «Esiste un progetto che come Pd abbiamo presentato a maggio scorso per la valorizzazione
dell’area compresa tra Borgo Montello e Torre Astura e la bonifica dalla servitù legata ai rifiuti che
l’ha condizionata. Possiamo ripartire da qui – conclude Fiore – per qualificare un’area culturalmente
ricca, attraverso l’impegno concreto a chiudere una stagione segnata dallo sfruttamento, per
aprirne una nuova, votata alla tutela e allo sviluppo».




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