LIBRI, intorno a “Strade di latta” di Antonella Riviello
Leggendo poesia contemporanea può capitare di imbattersi in scoperte letterarie totalmente depurate dagli artifici lessicali: è il caso di “Strade di latta” di Antonella Riviello, edito qualche anno fa per Libroitaliano World. La poetica della Riviello corteggia una natura ancora intonsa e lontana dalla dannazione di un peccato originale così inflazionato nella scrittura poetica. La sua vocazione per il sentimento gode di una naturalezza stilistica lontana dal pericolo di un sentimentalismo edulcorato e ridondante; conosce l’asperità della vita ma sa assecondare i moti continui della sorte consapevole dei ritmi biologici della tristezza e dello stupore. L’immaginazione poetica ricerca i confini entro i quali sperimentare la realtà esperibile e li trova nel contatto terreno con gli elementi naturali che hanno un’aderenza perfetta con la dimensione spirituale e animica della scrittrice. Una realtà interiore, apparentemente limitata da ostacoli sensibili creati dalle architetture sensoriali, che riesce ad affermare la capacità di trascendenza anche nel prosaico vissuto quotidiano senza togliere potenza ed incisività alla capacità di trascendenza. Potrebbe essere rappresentata in calligrammi questa poesia visuale, ricca di metafore e di visioni. Nel suo trattato Über naive und sentimentalische Dichtung il filosofo Schiller afferma che “la poesia moderna deve essere riportata alla naturalezza spontanea tramite il sentimento conseguendo una armonica sintesi nell’idillio sentimentale”. In questo senso il libro della Riviello va letto, ed apprezzato.
Antonella Riviello è nata ad Agropoli (SA) e attualmente vive e lavora a Salerno. Scrive dall’adolescenza e dal 1987 partecipa a concorsi letterari nazionali e internazionali ottenendo importanti riconoscimenti. Ha pubblicato le sillogi “Tra me e il buio”, “Vicoli d’ombre” e “Strade di latta”.