”L’Ortopedia dell’ospedale Alfredo Fiorini di Terracina deve essere potenziata, a partire da altri ortopedici e anestesisti, al fine di salvaguardare la salute di centinaia di migliaia di persone in inverno e in estate. Purtroppo la mancanza di ortopedici ha spinto il trasferimento dei pazienti con delle fratture nei nosocomi di Latina e Formia a settembre e ad ottobre già nelle ore pomeridiane e notturne”. Lo dicono il vicesindaco di Monte San Biagio, Arcangelo Di Cola, e il responsabile della Lega alle Aree montane, Simona Iacovacci, e il responsabile provinciale del Carroccio alla Sanità, Avanzino Capponi, a proposito dell’atto aziendale dell’Asl di Latina in discussione il 3 novembre nella conferenza dei sindaci.
”Non bastasse i cittadini, che hanno riportato delle lussazioni e dei traumi, sono costretti ad attendere un giorno o recarsi ancora altrove nonostante l’ampia fascia geografica e la nevralgicità dell’ospedale di Terracina: dal litorale al comprensorio lepino-ausono. Una politica aziendale opposta ai mutamenti demografici: negli ultimi 50 anni l’invecchiamento della popolazione italiana è stato uno dei più rapidi tra i Paesi maggiormente sviluppati e si stima che nel 2050 la quota di ultra 65enni ammonterà al 40% degli abitanti totali. Alla luce delle progressive migrazioni dei giovani dai piccoli centri dell’entroterra, occorre una sanità qualitativamente alta di prossimità agli antipodi con una provincia spaccata a metà, carente sulla prevenzione e sulle cure delle fratture e dei traumi maggiormente frequenti tra gli anziani”, concludono Di Cola, Iacovacci e Capponi.
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