Ecco il comunicato stampa della segreteria Uila Uil di Latina in seguito alle dichiarazioni riportate su alcuni organi di stampa rilasciate dall’Assessore Regionale Claudio Di Berardino in riferimento alla sua volontà di aver convocato per il giorno 28 maggio una riunione con le sezioni territoriali del lavoro di qualità in agricoltura.
“Apprendiamo da informazioni di stampa, che in risposta ai fatti accertati dai Carabinieri dei Nas a Sabaudia, l’Assessore al Lavoro della Regione Lazio Claudio Di Berardino avrebbe dichiarato “di aver deciso di convocare per la prima volta, per oggi 28 maggio, le sezioni territoriali della Rete per un lavoro agricolo di qualità di cui come istituzione siamo parte” convocazione di cui, che per la verità, non abbiamo trovato traccia.
I fatti oggetto delle indagini di Sabaudia sono da considerarsi senz’altro gravissimi e meritevoli della massima e continuativa attenzione da parte delle istituzioni e delle parti sociali nel loro complesso, come Uila Uil, però, ci sfugge il motivo per il quale i fatti di Sabaudia vengano associati esclusivamente alle problematiche del settore agricolo e dei lavoratori impegnati in agricoltura.
Sono anni che tutte le rappresentanze sindacali dei lavoratori e degli imprenditori agricoli della provincia di Latina chiedono al Prefetto e alla Direzione dell’Inps di convocare e rendere operativa la sezione territoriale del lavoro agricolo di qualità, istituita alla fine del 2016 e, per molte delle sue parti, non ancora pienamente attuata, fermo restando che la eventuale convocazione spetta al Direttore dell’Inps, in concorso con il
Prefetto di Latina. L’ultima richiesta risale al giorno successivo la stipula del rinnovo del contratto provinciale di Latina, ed a oggi, ancora non abbiamo ricevuto nessuna risposta.
Restiamo convinti dell’importanza della Sezione territoriale proprio perché può rappresentare, a livello locale, anche costantemente e non solo in particolari occasioni, un punto di confronto fondamentale per combattere effettivamente ed efficacemente lo sfruttamento in agricoltura, colpendo duramente i datori di lavoro colpevoli del reato di sfruttamento e, contemporaneamente, salvaguardando e tutelando i lavoratori coinvolti. Più volte abbiamo denunciato che, proprio nei casi delle operazioni anti-caporalato, di cui ne apprendiamo ogni volta dagli organi di informazione, non sempre si tiene conto delle problematiche dei lavoratori “sfruttati” per quanto attiene il mantenimento del posto di lavoro, il recupero delle mancate retribuzioni (alla base dell’accertamento del reato di sfruttamento) e, soprattutto, delle tutele previdenziali ed assistenziali definite per i lavoratori agricoli anche per compensare la precarietà del lavoro specificatamente stagionale del settore agricolo.
Secondo le nostre valutazioni, il problema principale che deve essere affrontato per dare una svolta positiva alla lotta allo sfruttamento in agricoltura, è quello di fare una valutazione complessiva della operatività di personale dedicato alle attività ispettive che ordinariamente devono essere effettuate per garantire la tutela di tutti i lavoratori del settore, oltreché del coordinamento dei vari servizi ispettivi che, nonostante sia previsto che agiscano sotto l’egida dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, in realtà sono totalmente scoordinati e, in qualche occasione, anche in contrasto tra di loro. Le stesse convenzioni internazionali sul lavoro a cui l’Italia ha aderito, prevedono che per l’agricoltura vi sia “un unico organo di ispezione per il settore agricolo con una specifica specializzazione…”.
Fermo restando che la Regione Lazio può decidere di convocare le parti sociali per quanto ritiene opportuno, la Uila Uil resta convinta che la “sezione territoriale” della Rete territoriale del lavoro agricolo debba mantenere la caratteristica di prossimità alle specifiche problematiche del settore agricolo e che la sua convocazione e la sua continuità operativa, debba essere garantita dal Prefetto, in coordinamento con la Direzione provinciale dell’Inps che, attraverso le sue banche dati può fornire precise indicazioni sulle iniziative da intraprendere per contrastare efficacemente lo sfruttamento del lavoro in agricoltura.
Abbiamo seguito e salutato positivamente le iniziative della Regione per contribuire alla lotta contro il caporalato, ci vengono spesso ricordate le varie iniziative che sarebbero state assunte, rispetto alle quali sarebbe interessante da parte della Regione effettuare una verifica sulla loro efficacia e sulla loro funzionalità. In questo senso, le parti sociali avevano richiesto nei vari incontri che si sono susseguiti, di prevedere uno specifico confronto da svolgersi a Latina con il Fislas, l’Ente Bilaterale Agricolo della provincia. Purtroppo, questo confronto, oltre a non essersi mai concretizzato, quello che ci ha lasciato maggiormente perplessi sono state le ragioni, francamente incomprensibili”.




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