“Si è parlato tanto di periferie nelle ultime settimane – scrive il segretario Giovani Democratici Bastevole in una nota – non vogliamo che tali analisi vadano a vuoto né che sia un dibattito a spot.
A nostro avviso il tema delle periferie va intrecciato al tema ‘democratico’: Non può esserci riqualificazione senza la possibilità che queste abbiano una rappresentanza, una “voce” che consenta di esprimere ai residenti i propri bisogni e di incidere sulle decisioni che riguardano il quartiere in cui vivono. Spesso le periferie urbane sono designate come luoghi poco sicuri o non raccomandabili. Ma la “sicurezza” di vivere in quei luoghi non si diffonde aumentando le forze di polizia: la sicurezza che vogliamo è una sicurezza sociale. Non repressiva, ma collettiva. La città è lo spazio di tutti.
Servizi decentrati, certo, ma anche strumenti di decisione diretta e reale su quanto li circonda a disposizione della collettività, spazi abbandonati da poter auto e co-gestire, luoghi di arte e cultura.
Insomma, rafforzare quanto l’attuale Amministrazione sta già facendo in materia di partecipazione e beni comuni in un’ottica ancor più municipalista e comunitarista. Una città non è soltanto l’Ente
Pubblico che la governa. A fine dicembre proponemmo una mozione poi approvata per la creazione di nuovi spazi studio decentrati, da pensare anche come luoghi di effervescenza ludica e artistica, motori della rinascita culturale delle nostre periferie. Il ragionamento si fa interessante se si è in grado, con gli strumenti normativi presenti, di coinvolgere, anche in fasce pomeridiane, le scuole del territorio.
Tanti piccoli circoli cittadini decentrati o luoghi di fruizione culturale dall’immediato accesso (vd. emeroteca) per un apparato urbano attivo e partecipato. Con la rimozione delle circoscrizioni la nostra città si è politicamente chiusa all’interno della sua Circonvallazione rispetto a quanto già non lo fosse, il come ridare peso alla democrazia urbana e alla rappresentatività deve interessare seriamente tutte le forze politiche. Delle nostre periferie non si può e non si deve parlare solo quando ci è comodo, apriamo una discussione aperta, continua e plurale per il bene della nostra città: è l’invito che rivolgeremo dai prossimi giorni a tutte le associazioni giovanili e non solo“.




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