E’ nata in una fredda giornata di gennaio del 1921 in un Paese ancora alle prese con la macerie della Grande Guerra e con una pandemia, la cosiddetta “Spagnola”, che per due anni aveva decimato la popolazione e che continuava ancora a mietere vittime; poi ha affrontato un secolo, vissuto la paura per un’altra guerra mondiale, ed è arrivata, ieri, a soffiare su una torta con 100 candeline, solo qualche giorno dopo aver personalmente superato un’altra pandemia, il Covid-19 del quale è stata contagiata per un mese prima di essere dichiarata negativizzata e quindi guarita.
E’ una storia di speranza soprattutto per quelli che stanno lottando quella di Giuseppa Ciarlo, fresca centenaria che nella vita si è sempre occupata di lavori all’uncinetto, particolarmente apprezzati, senza mai sposarsi, ma con una famiglia piena di nipoti e pronipoti che le vogliono un gran bene. Un sorriso appena abbozzato davanti a quella torta e circondata dall’affetto dei responsabili e degli operatori sanitari di Villa Marina, la comunità alloggio per anziani che la ospita da tempo e che l’ha sostenuta, così come gli altri ospiti contagiati dal Covid, in questa battaglia appena affrontata e fortunatamente risolta nel migliore dei modi.
Palloncini colorati con la scritta “100” o “Auguri zia Pippa”, bevande rigorosamente alcoliche e l’unico strappo consentito quello di un pezzo di torta piena di panna per festeggiare nel migliore dei modi un traguardo invidiabile con un semplice gesto, quello delle mani giunte, che dentro di sé, soprattutto in questo delicato momento storico, rappresenta una volontà di crederci e di combattere tutti uniti.
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