Ha 28 anni, voglia di mettersi in gioco e una grande passione per l’arte che l’accompagna sin dalla tenera età. È Maria Giuseppina Campagna, una studentessa setina che, armata di matita e determinazione, è riuscita ad ottenere un importante riconoscimento in ambito artistico. La ragazza, che nella vita sogna di fare la psicologa, è stata inserita in una prestigiosa pubblicazione collettiva, volta a promuovere artisti emergenti, grazie alla quale ha avuto l’occasione di far conoscere le sue creazioni.
Come è nata la passione per l’arte e che ruolo ha nella tua vita?
“Sono sempre stata affascinata dal dal mondo dell’arte. Ho iniziato a disegnare a tre anni, è stata mia madre a trasmettermi questa passione, ricordo che mi teneva la mano e con il suo aiuto cervavo di copiare il disegno che avevo davanti, ripetendomi sempre di non calcare la matita e di tenere la mano morbida. Da sempre la matita è stata la mia vita: le linee del disegno rappresentano la mia anima, il mio estro. E’ tutto ciò che è dentro di me. L’arte è nata dal desiderio di poter esprimere quello che non riuscivo ad esternare con le parole o con i gesti, ed è diventata fonte di dialogo tra me e il mondo. Non perdo mai l’ispirazione, tutto quello che mi circonda è arte, basta solo avere l’occhio giusto per guardarla”.
Parliamo del libro, è una raccolta di illustrazioni di giovani artisti, come giudichi quest’esperienza?
“Il progetto “Universi d’Arte”, è una nuova collana che nasce per promuovere gli artisti e l’arte. Il volume è composto dalle opere di 13 artisti a cui sono state dedicate 7 pagine ciascuno. La prima pagina contiene anche la nota biografica dell’artista e all’inizio del catalogo è presente una breve recensione del critico d’arte Plinio Perilli, per ogni autore pubblicato. Il catalogo verrà presentato alle varie fiere del libro di tutta. E’ stata un’esperienza indimenticabile, ho avuto modo di confrontarmi con altri giovani artisti e di far conoscere i miei disegni, sento di aver realizzato un sogno”.
Nelle tue opere ricorre spesso l’elemento del filo spinato, quasi a enfatizzare un senso di prigionia interiore; cosa rappresenta?
“Il filo spinato è una mia metafora. Rappresenta quel filo di sofferenza che ognuno di noi attraversa durante la vita. Quel filo che ti distrugge, ti annienta, ti fa sentire impotente di fronte al dolore ma nello stesso tempo ti offre la possibilità di rialzarti, di essere più forte di prima. È la capacità di autoripararsi dopo eventi traumatici e saper riorganizzare in maniera positiva la propria vita nonostante le situazioni difficili. È l’arte di adattarsi, resistere e migliorarsi”.
La caratteristica che più colpisce nei tuoi disegni é senza dubbio la drammaticità, combinata con un realismo quasi struggente. Qual è il sentimento che ti auguri di suscitare nello spettatore attraverso la tua arte?
“Un sentimento imprescindibile nelle mie opere è senza dubbio il dolore, che rappresenta quel filo spinato ineludibile che ci separa dalla realtà e dalla vita. Ma è un dolore che ci separa dall’amore, quindi questo filo ci divide dal resto del modo, ma nello stesso tempo ci obbliga ad affrontare l’ignoto della nuova condizione esistenziale. Quindi se da una parte nei miei disegni c’è questo realismo quasi struggente, dall’altra parte c’è la forza di combattere e ritrovare la vitalità, il nostro essere. Mi auguro che lo spettatore riesca ad identificarsi con quel dolore che suscitano le mie opere, che infondo è parte della vita, ma che al tempo stesso trovi, dentro di sé, la forza per fronteggiarlo”.
Hai detto di aver iniziato a disegnare a tre anni, se dovessi sceglierne uno tra tutti quelli che hai realizzato, quale sarebbe il tuo disegno preferito?
“Non c’è un disegno preferito. Sono collegati tra loro e rappresentano momenti della mia vita, fanno parte di me, quindi li sento tutti importanti. È come dire “cosa preferisci della tua vita?”, non preferisco nulla della mia vita è tutto fondamentale e importante, perché grazie alle mie scelte sono la persona di adesso. Quindi preferisco tutto e non togliere nulla. Così nei miei disegni, sono tutti parte integrante della mia vita e non c’è né uno che preferisco più dell’altro”.
Francesca Leonoro









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