Suoni di fine estate: evento che ha suscitato innumerevoli incertezze alla consigliera comunale del Pd, Zuliani, la quale ha depositato un interrogazione che dovrebbe essere discussa nel prossimo question time. “Come mai per quest’evento, composto da una serie di fatti abusivi, il comune ha concesso il proprio patrocinino? Come mai non si è intervenuti con controlli da parte della polizia?
Perché non vengono rese pubbliche le entrate e le spese relative al provvedimento adottato dalla giunta che recepiva le richieste della Pro Loco di Latina? “ La consigliera ha posto questa serie di domande all ‘amministrazione ed in particolare all’assessore Antonella di Muro, titolare della delega alla cultura e promotrice della manifestazione. La giunta ha risposto sostenendo che un successivo provvedimento dirigenziale avrebbe quantificato le entrate e le spese relative alla manifestazione . Anche questa affermazione secondo la consigliera è innaturale: “ A parte che la quantificazione va fatta prima di dare un permesso, il fatto è che ad oggi non risulta ancora quantificato. “Dov’è questo documento? L’amministrazione comunale deve delle risposte ai cittadini, anche alla luce di tutti i problemi sollevati nelle settimane scorse dai commercianti del centro storico. Sorprende infatti la celerità con la quale la giunta del sindaco Coletta si sia riunita: il giorno successivo alla richiesta pervenuta dall’associazione richiedente, concedendo il patrocinio del Comune praticamente ad occhi chiusi. Ricordiamo che per avere un permesso per musica dal vivo con almeno 200 partecipanti occorre la bellezza di 30 giorni. Ma qui non c’è neanche il permesso di occupazione di suolo pubblico. Il tutto veniva subordinato, infatti, all’ottenimento da parte del Presidente della Pro Loco, delle prescritte autorizzazioni previste dalle vigenti normative, per una manifestazione che si sarebbe tenuta nel successivo fine settimana: venerdì 26 e domenica 28 agosto. Agli uffici comunali preposti al rilascio delle autorizzazzioni non è pervenuta nessuna richiesta” È presente un elenco dei locali comunali richiesti a titolo gratuito, dove comparivano anche il museo Cambellotti e il Procoio di Borgo Sabotino, entrambi facenti parte della lista “sale concesse a titolo oneroso”. Zuliani considera l’accaduto come un evidente livello di disparità da parte del comune rispetto a chi sceglie la trafila lunga e piena di ostacoli per organizzare gli eventi culturali.




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