E’ stata la professoressa Anna Maria Scampone a sintetizzare lo spirito del flash mob tenuto giovedì sera sulle scale di piazza Giovanni XXIII per dire no alla riforma della scuola che sta varando il governo Renzi. Scrive la Scampone: “C’è un momento in cui bisogna metterci la faccia. E’ un atto dovuto. Lo dobbiamo a noi stessi, ai nostri figli, ai nostri nipoti, ai nostri studenti, ai nostri giovani. È questa la considerazione che ha condotto in piazza Giovanni XXIII le insegnanti di Priverno che hanno aderito al flash mob nazionale “Salviamo la scuola statale”. Alle 20.30, disponendosi a forma di croce sulla scalinata della Cattedrale, le partecipanti hanno acceso un lumino rosso e sono rimaste immobili per cinque minuti, al fine di testimoniare la lenta agonia della scuola statale. Insegnanti, genitori e studentesse di Priverno – rigorosamente in nero hanno espresso, con il loro silenzio, insieme a migliaia di altri docenti, genitori e studenti sparsi in tutta Italia, il loro dissenso verso il disegno di legge di riforma n. 2994, avente per oggetto la riforma del sistema scolastico.
Con questo gesto simbolico i docenti dicono no alla buona scuola di Renzi. Il DDL, seguito alla consultazione lanciata online la scorsa estate e, di fatto, fallita nonostante tutti i proclami del premier e della ministra Giannini, non convince gli insegnanti!”.


