Sabato 18 Aprile, alle ore 16:30, presso la sala conferenze del Museo della Città e del Territorio di Cori, si svolgerà il terzo seminario del ciclo tematico “Cori. Consistenza, restauro e prospettive del patrimonio archeologico e monumentale”, promosso dalla Direzione Scientifica del Museo, dall’Associazione Culturale Arcadia e dal Comune di Cori, con il patrocinio dell’Ordine degli architetti della provincia Latina e della Casa dell’Architettura di Latina. La giornata di studi “Cori. Restauro del patrimonio archeologico e monumentale. Tessuti, monumenti, tracce. Teorie e strategie per la conservazione dei centri storici” a cura dell’architetto Sara Di Resta, ricercatrice di Restauro Architettonico dell’Università Iuav di Venezia, avrà come tema la pratica della tutela, della conservazione e del riuso del patrimonio storico-architettonico che ha come oggetto l’eredità del passato intesa come somma di documenti/monumenti significativi, tanto nella loro individualità quanto nella complessità delle relazioni che essi istituiscono con il contesto. Il territorio italiano costituisce un continuum di beni culturali diffusi e non un semplice “contenitore” di essi: non si compone di monumenti isolati ma è un unico ambiente che sempre più frequentemente presenta fratture e stravolgimenti dovuti a secoli di grandi trasformazioni. In particolare i piccoli centri storici, oltre a caratterizzare in maniera significativa il paesaggio in cui sono inseriti, costituiscono un sistema, una struttura formale complessa, risultato della continua azione dell’uomo sui luoghi ereditati dalle generazioni che lo hanno preceduto. I problemi della tutela del patrimonio storico-architettonico non possono essere affrontati senza che ci si ponga l’obiettivo di spiegarne il loro significato e la loro utilità sociale, con la coscienza che numerose tracce che oggi documentano questi valori tendono ed essere sempre meno leggibili e riconoscibili nel contesto in cui sono inserite. Le pratiche di intervento finalizzate alla conservazione di questi siti non pongono dunque una banale questione di scala quanto, piuttosto, un problema di metodo: si tratta di affrontare la realtà storica del nostro territorio nella sua globalità, inserendosi all’interno di quel sistema di relazioni che prima di tutto andrà individuato e compreso, poi conservato e valorizzato attraverso adeguate strategie di intervento. L’incontro sarà perciò dedicato ad illustrare metodi e proposte progettuali rivolte alla conservazione e alla valorizzazione di luoghi nei quali i processi di addizione, inclusione e trasformazione fanno parte di una realtà strutturata e spesso problematica; è in quest’ambito che l’intervento da realizzare sarà tanto più adeguato quanto più “chirurgico”, interessato quindi a lavorare su spazi interstiziali ma significativi per le potenzialità offerte nel riattivare funzioni, consentire accessibilità e, soprattutto, riportare l’attenzione verso questi luoghi.
