I Lepini sono senza dubbio uno dei siti di maggiore interesse naturalistico dell’Appennino e gli scenari sono sicuramente tra i più belli del centro Italia. Per le sue originali caratteristiche, geologiche e le emergenze botaniche e faunistiche, viene spontaneo pensare che si tratta di uno dei luoghi più vocati dal punto di vista ambientale. Un percorso equilibrato e condiviso di sviluppo eco-sostenibile da parte della comunità lepina deve essere accompagnato da forme di sensibilizzazione, anche a carattere scientifico, che sappiano coinvolgere lo stesso tessuto sociale. Solo così si creeranno le giuste premesse per riappropriarsi del valore storico-antropologico e identitario di questo prezioso territorio. Con l’organizzazione del convegno sulla biodiversità dei Monti Lepini, che si svolgerà domani a Carpineto Romano presso il teatro di San Pietro alle 9:30, s’intende far tornare d’attualità il tema, imprescindibile, dello sviluppo sostenibile, nel confronto istituzionale, favorendo l’implementazione di politiche per la tutela e la valorizzazione del patrimonio naturale e passando dagli attuali interventi, attuati con logiche oggettivamente più settoriali, a logiche di sistema. Strategicamente occorre puntare sulla interconnessione delle politiche rivolte alle porzioni del nostro territorio più ricche di naturalità, con quelle più generali improntate sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica. La tutela della biodiversità è un obiettivo primario che può essere colto con una maggiore conoscenza del territorio e con un’idea forte di sistema ambientale, che restituisca unitarietà all’intero biotopo dei Lepini. Il patrimonio di conoscenze derivato da studi approfonditi, che hanno coinvolto numerosi ricercatori, appassionati e istituzioni, valorizza maggiormente la peculiare bio-diversità del comprensorio, favorendo un processo in grado si assicurare la protezione e la conservazione degli ambienti naturali, oltre a tutelare le caratteristiche proprie del paesaggio dei Lepini.