Trecentosettantanovemilaottocentosettantottoeuro. A questa cifra ammonta la perdita d’esercizio della Servizi Pubblici Locali Sezze Spa. E’ quanto emerge dall’analisi del Bilancio 2012, presentato dalla società nel mese di agosto. Dati reali e poche speranze per il futuro, nonostante le rassicurazioni. Nella nota del collegio sindacale all’assemblea dei cosi si pone l’accento sulla drammatica situazione della riscossione della Tarsu: “Alla data del 31/12/2013 – si legge nella relazione – risultano crediti per morosità Tarsu relativi agli anni che vanno dal 2006 al 2012 pari a 3.579.092,80€ mentre il fondo svalutazione ammonta ad 450.479,09€. Si deve riflettere sull’effettivo rischio di inesigibilità degli stessi, determinato sulla base di un’analisi accurata che tenga in considerazione l’anzianità delle singole posizioni creditizie, essendo pacifico che più lungo è il tempo trascorso dalla scadenza del pagamento (non onorato) e maggiori sono le probabilità che quel credito non venga mai incassato”. Vane, come testimonia proprio il collegio sindacale, le raccomandazioni fatte nel corso degli anni alla società presieduta da Vincenzo Rosella: “La società negli ultimi due anni ha registrato delle perdite che hanno eroso il suo patrimonio netto. Il tutto inserito in un contesto finanziario che non consente alla società di adempiere con puntualità alle proprie obbligazioni nei confronti sia dei fornitori che dell’amministrazione finanziaria; fatto che ha determinato, nel corso del 2013, ritardi nei versamenti dei contributi previdenziali ed assistenziali”. Nella nota, inoltre, si evidenzia che anche nel prossimo Bilancio la situazione potrebbe non migliorare, anzi peggiorare ulteriormente. Particolare interessante anche quello secondo il quale la società aveva ipotizzato di trasformarsi in azienda speciale o di creare un’azienda consortile con i Comuni limitrofi (Pontinia, Roccagorga?). Idee cui, però, nessuno ha dato seguito e sulle quali non sono stati nemmeno eseguiti studi di fattibilità. Insomma, un crack totale, che aumenta di anno in anno e che non vede alcun margine di miglioramento, come più volte sottolineato in alcuni passaggi delle relazioni.
Simone Di Giulio