Ha preso ufficialmente il via l’operazione “Mare Nostrum”, nata dopo il vertice di governo tra il premier Letta, il vice Alfano, e i ministri Bonino e Mauro. Saranno utilizzate quattro navi della Marina (due pattugliatori e due fregate), una nave anfibia che ha la capacità di esercitare il comando e controllo, elicotteri a lungo raggio, capacità ospedaliera, spazi ampi di ricovero per i naufraghi. Il ministro della Difesa, Mario Mauro, ha detto che saranno impiegati anche dei droni. “Abbiamo tre livelli – ha spiegato il ministro Alfano – per affrontare i flussi migratori: il primo è la cooperazione internazionale tendente a fare di tutto perché non partano le navi dei mercanti di morte; il secondo è il controllo della frontiera che è europea; il terzo è l’accoglienza e il dispiegarsi del dispositivo nazionale. Da settimane e mesi diamo il meglio a livello nazionale, stiamo facendo un discorso molto duro e chiaro con l’Europa. Esistono le regole del diritto internazionale di navigazione e non è detto che, se interviene una nave italiana, i migranti vadano portati in un porto italiano. Si valuterà in base al luogo dove avverrà l’operazione”. Per coprire i costi della missione il governo ha assicurato che non ci sarà bisogno di altri fondi, ma basteranno i soldi dei Ministeri. L’operazione Mare Nostrum sarà uno strumento che, insieme a Frontex e Eurosur, provvederà a rendere più sicuro il mare e le coste europee. E ora si guarda con maggiore fiducia al Consiglio europeo dei capi di Governo del prossimo 24 ottobre, nella cui agenda è entrata di prepotenza la questione immigrazione. “Siamo di fronte – ha sottolineato Letta – ad un cambio epocale dell’immigrazione e questo impone un cambio radicale di normativa e di approccio a livello europeo e nazionale. Ma non possiamo aspettare i tempi delle istituzioni e del Parlamento europeo quando di mezzo ci sono vite umane. Dobbiamo agire subito e per questo il governo ha deciso la missione umanitaria”.


