ROMA – Mentre sorgono nuovi dubbi e polemiche circa il trasferimento a Pratica di Mare, con il suo legale che parla addirittura di bara trafugata, spunta un messaggio video, una sorta di testamento postumo registrato proprio dall’avvocato dell’ex capitano delle SS e intitolato ‘Guai ai vinti’. Nel video Priebke parla dell’eccidio delle Fosse Ardeatine e sostiene che si trattava di un ordine al quale “non era possibile rifiutarsi”. Priebke racconta che l’ordine di eseguire la rappresaglia fu dato al capitano Schultz: “Il capitano Schultz fu eletto da Kappler come organizzatore della rappresaglia. Lui era già stato in guerra nel fronte contro i russi ed era più abituato alla morte e alle rappresaglie. Per noi, per me e gli altri, era una cosa terribile. Ci fu detto che era un ordine di Hitler e chi non voleva farlo sarebbe stato fucilato”. Priebke interviene anche sull’attentato di via Rasella, dicendo: “L’attentato fu fatto sapendo che dopo l’attentato viene la rappresaglia, poiché Kesselring quando ha preso il suo comando in Italia ha fatto mettere sui muri un avviso che spiegava che qualunque attentato contro i tedeschi era punito con la rappresaglia. Questo è risaputo e loro lo hanno fatto a proposito perché pensavano che una nostra rappresaglia poteva creare una rivoluzione della popolazione”.