Non si placa la polemica all’interno del Popolo della Libertà sull’approvazione o meno della Legge di Stabilità proposta dal Governo Letta. Stavolta a finire nel mirino dei cosiddetti ‘falchi’ è il ministro Gaetano Quagliariello, reo di aver messo sull’avviso la frangia più radicale del partito che senza numeri è inutile minacciare la crisi. Ieri sera il comunicato di 24 senatori vicini alle posizioni di Angelino Alfano, pronto ormai a prendersi quel che resta del partito e a lasciare che Berlusconi e i suoi fedelissimi convergano nella nuova Forza Italia. Gli stessi senatori lo scorso 2 ottobre si erano detti pronti a votare la fiducia al Governo dopo che Berlusconi (e Brunetta e molti altri) l’avevano negata, salvo, poi, ripensarci all’ultimo istante. Insomma stavolta la scissione sembra ad un passo e un’accelerata decisiva potrebbe arrivare dal voto sulla decadenza del Cavaliere. Le bordate sempre più forti che arrivano dai falchi contro la Legge di Stabilità, gli attacchi della Santanché a Napolitano, gli ultimatum di Capezzone sulla Tarsi sembrano proprio il preludio per l’inevitabile e Letta, a questo punto, potrebbe anche approfittarne, facendo tesoro delle polemiche che gli arrivano da più fronti per chiedere la fiducia. A quel punto le carte sul tavolo saranno scoperte e non ci si potrà più nascondere.
Simone Di Giulio


