Rischio tagli alla sanità per oltre 2 miliardi e mezzo in tre anni, meno tasse sul lavoro, detrazioni per le imprese che assumono a tempo indeterminato. Ma anche allentamento del patto di stabilità per i comuni e arrivo della nuova “Trise”, come è stata ribattezzata quella che ci eravamo ormai abituati a chiamare “service tax”. È questo, a grandi linee, il menu della legge di stabilità che, con gli ultimi inevitabili ritocchi, Approda oggi al consiglio dei ministri per il varo la nuova finanziaria che vedrà interventi per 10-12 miliardi sul 2014, con l’obiettivo di stimolare la crescita. Da indiscrezioni si parla di tagli alla sanità per oltre 2 miliardi e mezzo in tre anni, meno tasse sul lavoro, detrazioni per le imprese che assumono a tempo indeterminato ma anche allentamento del patto di stabilità per i comuni e arrivo della nuova “Trise”, ovvero una “service tax” rivista e corretta che ingloba al suo interno pure la Tares. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, commenta: «La legge di stabilità oggi inizierà il suo percorso europeo e nazionale, in un confronto aperto ad ogni valutazione anche critica, che ci aspettiamo sia comunque responsabile, consapevole di condizioni oggettive complesse e di vincoli ineludibili».
Si temono soprattutto i tagli alla sanità: “I tagli saranno meno del previsto” assicura il ministro degli Affari Regionali, Graziano Delrio. Ammonterebbero a 2,65 miliardi in tre anni (più altri due miliardi di mancate compensazioni sui ticket), ma il ministro Lorenzin ha già fatto sapere che il sistema sanitario nazionale non può reggere altri tagli.