Anche il pane patisce i disagi provocati dalla crisi. Secondo un’analisi condotta da Coldiretti/Ixe, infatti, quasi otto italiani su dieci (il 78% per l’esattezza) hanno tagliato sulla spesa per il pane, con il 42% dei cittadini che nel 2013 ha ridotto le quantità acquistate, mentre ben il 36% si è orientato verso tipi meno costosi. Dai dati emerge che nel 2013 sia stata servita in tavola meno di una fetta di pane a pasto (o una rosetta piccola) per persona. Anche per il pane l’Italia di divide tra nord e sud: il prezzo medio del pane dimezza da Venezia, dove si spende 4,65 euro al chilo, a Napoli, dove costa appena 2,01 euro al chilo. Nel capoluogo campano anche sul pane pesa moltissimo la contraffazione: recentemente i Carabinieri del nucleo provinciale di Napoli hanno messo i sigilli nel corso di un’operazione a tutela della sicurezza alimentare a 3.200 chilogrammi di pane considerato illegale. E anche nel settore della ristorazione, per risparmiare, si diffonde l’utilizzo di ingredienti low-cost che spesso nascondono frodi e adulterazioni. Per contenere i costi senza rinunciare alla sicurezza e alla qualità si è verificato rispetto al passato un aumento del 18% del numero di italiani che nel 2013 preparano il pane in casa.


